As.Li.Co. [1981 - 2000]

As.Li.Co.

ASSOCIAZIONE LIRICA E CONCERTISTICA ITALIANA

1 9 8 1 

LA JOLIE FILLE DE PERTH – GEORGES BIZET
Conductor : Donato Renzetti
Director: Francesco Siciliani
Scene: Maurizio Fercioni
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Adele Cossi
Laura Manetto
Fiorella Prandini
Carlo Tuand
Ambrogio Riva
Franco de Grandis
Delfo Menicucci
Luca Pontiggia
Giancarlo Narcotti
Reparatory course for the young singers who had won As.Li.Co. Competition, for Bizet’s La jolie fille de Perth.

LA JOLIE FILLE DE PERTH – GEORGES BIZET
November 1981
Teatro Ducale, Parma

LA JOLIE FILLE DE PERTH – GEORGES BIZET
November 1981
Teatro Fraschini, Pavia

LA JOLIE FILLE DE PERTH – GEORGES BIZET
10 November 1981
Teatro Grande, Brescia

1 9 8 2 

IL FLAMINIO – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
Conductor: Tiziano Severini
Director: Roberto de Simone
Scene: Mauro Carosi
Costumes: Odette Nicoletti
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Daniela Dessi
Cristina Rubin
Valeria Baiano
Patrizia Callegarin / Vitalba Mosca 
Gennaro de Sica
Michele Farruggia
Silvano Pagliuca
In collaboration with the Venice Music Biennale and Teatro San Carlo di Napoli.

IL FLAMINIO – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
October 1982
Teatro San Carlo, Napoli

IL FLAMINIO – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
October 1982
Teatro Fraschini, Pavia

IL FLAMINIO – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
November 1982
Teatro Carcano, Milano

IL FLAMINIO – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
06, 08 October 1982
Teatro Goldoni, Venezia

MARIA PADILLA – GAETANO DONIZETTII
Condoctor: Antonio Bacchelli
Regia: Lorenzo Arruga
Scene: Mauro Pagano
Costumes: Carlo Diappi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Adele Cossi / Antonella Manotti
Renata Daltin
Giuseppe Fallisi
Paola Romano / Patrizia Callegarin
Michele Farruggia
Delfo Menicucci
Franco de Grandis
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

MARIA PADILLA – GAETANO DONIZETTII
16, 18 November 1982
Teatro Carcano, Milano

CURRIERE DELLA SERA                                            
1982.11.18     

AVANTI                                                
1982.11.20     

1 9 8 3

In 1983 Leyla Gencer Nominated Artistic and Didactic Director of As.Li.Co. (Associazione Lirica e Concertistica Italiana). Presenta, e prepera personalmente, gli spettacoli sotto indicati, rappresentati nei Teatri di Milano, del Circuito Lirico Lombardo (Bergamo, Teatro Donizetti; Brescia, Teatro Grande; Pavia, Teatro Fraschini; Cremona, teatro Ponchielli) a Vicenza (Teatro Olimpico) e in tournées.
 

March 1983 
Concorso Cantati Lirici 1983 As.Li.Co., Milano

A letter from Carlo Fontana
10 February 1983

AVANTI                                                
1983.11.20     

IL FARNACE – ANTONIO VIVALDI
Conductor: Tziano Severini
Stage Director, Scene and Costumes: Giovanni Agostinucci
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Antonella Banaudi
Michele Ferruggia
Silvana Silbano
Adelisa Tabiadon
Virginia Guarino
Nicoletta Curiel
Silvana Manga
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

LA BOHEME - GIACOMO PUCCINI
Conductor: Ferdinando Guarnier
Stage Director: Mattia Testi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Cristina Rubin
Virginia Guarino
Fiorella Prandini
Silvana Manga
Berardino Di Domenico / Giorgio Tieppo
Franco Giovine
Giuseppe Riva
Adrino Tomoello / Enrico Marini
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

IL FARNACE – ANTONIO VIVALDI
25, 27 October 1983
Teatro Fraschini, Pavia

CORRIERE DELLA SERA                                              
1983.10.29

LA BOHEME - GIACOMO PUCCINI
October 1983 
Teatro Grande, Brescia

LA BOHEME - GIACOMO PUCCINI
October 1983
Teatro Fraschini, Pavia

LA BOHEME - GIACOMO PUCCINI
07 October 1983 
Teatro Donizetti, Bergamo

IL FARNACE – ANTONIO VIVALDI
07, 10 November 1983 
Teatro alla Scala, Milano

CORRIERE DELLA SERA                                              
1983.10.05

1 9 8 4

IL CORSARO - GIUSEPPE VERDI
Conductor: Angelo Campori
Stage Director: Alberto Fassini
Scene and costumes: Pier Luigi Pizzi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Mario Malagnini
Virginia Guarino
Adelisa Tabiadon
Paolo Coni
Marco Antonio Paoluzzo
Ennio Capece
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

IL CORSARO - GIUSEPPE VERDI
27, 29 September 1984
Teatro Lirico, Milano

LA REPUBBLICA
1984.09.28
ANGELO FOLETTO

Quattro voci giovanissime per un' opera da riascoltrare

E' Il Corsaro di Giuseppe Verdi ad aprire le ostilità operistiche. Con la negletta opera verdiana il Teatro Lirico, sede bellica degli spettacoli scaligeri e negli Anni Sessanta spazio per spettacoli decentrati, riapre per merito dell' Aslico (Associazione lirica e concertistica italiana) che vi ha allestito il primo titolo della stagione 1984. Per impreviste circostanze di monopolio femminile nell' assegnazione delle borse di studio 1983, l' Aslico nella scorsa stagione aveva affrontato Il Farnace di Vivaldi; l' edizione 1984 con quattro vincitori meglio assortiti (il mezzosoprano Marina Bottacin, il baritono Carmelo Caruso, il basso Marco Antonio Pauluzzo e il soprano Maria Cristina Zanni) e un paio di outsider (il tenore Mario Malagnini e il baritono Paolo Coni) ha potuto osare di più. I due titoli in cantiere lungo i sei mesi di corso artistico-didattico (con Leyla Gencer e Marise Flach) riguardano un' opera non di repertorio ma fascinosa come Il Corsaro e l' inedito L' amore coniugale di Giovanni Simone Mayr, farsa sentimentale su libretto di Gaetano Rossi sul medesimo argomento del contemporaneo (1805) Fidelio beethoveniano, in prima rappresentazione scenica moderna, a metà novembre a Bergamo per il Festival Donizetti (che di Mayr, com' è noto, fu allievo). La presente edizione del Corsaro, che sfruttava l' impianto scenico e i costumi (entrambi ancora dotati d' un nitore riconoscibilissimo) realizzati da Pier Luigi Pizzi per le rappresentazioni del 1970 alla Fenice di Venezia e coinvolgeva il medesimo regista (Alberto Fassini), accostava in locandina i due outsider maschili con due ragazze selezionate nel 1983 (Virginia Guarino e Adelisa Tabiadon). Quattro giovani dalle indubbie capacità, seppure dimezzate dall' evidente emozione e dall' acustica ingenerosa del Lirico: per tutti l' impressione era che la voce nascesse quattro dita dietro la nuca. Il pubblico disponibile ha mostrato di gradire la proposta inconsueta, applaudendo calorosamente. A conti fatti Adelisa Tabiadon (Gulnara) e Paolo Coni (Seid) sono parsi interpretativamente più maturi e capaci di cantare con intenzioni e sfumature; dotato di un buon materiale vocale ancora sottosfruttato per carenze tecniche Mario Malagnini (Corrado) mentre Virginia Guarino (Medora), nei limiti di un ruolo ingrato, ha mostrato qualità musicali. L' esecuzione discreta era guidata da Angelo Campori, con la caratteristica eccitazione ritmica e incontinenza sonora che l' orchestra dei Pomeriggi Musicali ha assecondato bravamente, talvolta andando controcorrente rispetto alle voci dei protagonisti che risultavano fiocamente. Ma nel nervosismo amoroso di questo direttore dall' istinto spesso più decisivo della riflessione, la partitura del Corsaro sta benissimo. Tutt' altro che da gettare in blocco, l' opera verdiana, composta senza grandi entusiasmi nel biennio 1846-48, con il suo grezzo passo drammaturgico, con la squadratura formale generosamente schematica, con il suo respiro affannoso (in pratica è opera senza recitativi, giocata ininterrottamente sul rilancio di ruspanti cabalette), col suo libretto salgariano testimonia eloquentemente il mestiere altissimo raggiunto dall' autore. Senza contare che in alcuni squarci, soprattutto nelle due scene finali scritte da Verdi per prime, l' intuito teatrale, pur precedendo l' invenzione musicale, trova una via di comunicativa onestissima. Si tratterà di mano sinistra, perchè negarlo, ma sempre di Verdi. E nel favore del pubblico milanese, città dove Il Corsaro mancava dal 1852, era facile riconoscere la partecipazione a un pezzo di storia verdiana che ha diritto di trovare una considerazione meno preconcetta.

IL CORSARO - GIUSEPPE VERDI
07 October 1984
Teatro Donizetti Bergamo

IL CORSARO - GIUSEPPE VERDI
October 1984
Teatro Grande, Brescia

IL CORSARO - GIUSEPPE VERDI
October 1984
Teatro Fraschini, Pavia

L'AMOR CONTIUGALE - SIMONE MAYR
Conductor: Bruno Moretti
Stage Director: Filippo Crivelli
Scene and costumes: Carlo Savi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Maria Cristina Zanni
Silvana Manga
William Matteuzzi
Adriano Tomaello
Carmelo Caruso
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

L'AMOR CONTIUGALE - SIMONE MAYR
13, 15, 17 November 1984
Teatro Donizetti Bergamo

1 9 8 5

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
Conductor: Alan Curtis
Stage Director: Marise Flach
Scene and costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Claudia Clarisch / Silvana Silbano
Alessandra Ruffini
Adelisa Tabiadon
Susanna Anselmi
Caterina Trogu Rörich
Rosalba Colosimo / Silvana Manga
Claudia Nicole Bandera
Maria Bottacin
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
17, 18 May 1985
Opéra Royal, Versailles 

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
24, 26, 28 May 1985
Teatro Olimpico, Vicenza

LA REPUBBLICA
1985.05.26
ANGELO FOLETTO

Dogi e broccati a Vicenza per il ritorno di Vivaldi

Vicenza - Le chiare e lunari architetture sembrano galleggiare su un mare scarlatto. Un tappeto di velluto rosso ricopre interamente il piano del palcoscenico, fin su, all' infinito. La distesa uniforme dona alle scenografie fisse un aspetto ancora più antico e prezioso; fissa una dimensione cromatica che evoca sontuosità barocche e broccati di dogi. Per il suo 400 compleanno il teatro Olimpico di Vicenza ha avuto un regalo adeguato. Nel lontano 1585 erano state le musiche di Andrea Gabrieli ad accompagnare solennemente il nascere della scena incantata dello Scamozzi messa a disposizione della rappresentazione di Edipo Re di Sofocle. Oggi è ancora musica veneziana a sottolineare l' augusto compleanno dello spazio teatrale. Ed è una prima moderna per il Giustino di Vivaldi che ha dischiuso, insieme, la terza edizione del Festival di Vicenza "Mozart in Italia e il teatro musicale veneto". Scarlatto e marmoreo lo sfondo. Scarlatti i costumi dei protagonisti (costumista superbo, Pasquale Grossi). Se nello spettacolo inaugurale della scorsa stagione - Il sogno di Scipione di Mozart, messo in scena da Pier Alli (ripresa il 9, 10 e 11 giugno venturi) - avevamo provato la vertigine della mimesi completa con l' ambiente attraverso l' ideale prolungamento scenico delle architetture nel clima dell' allestimento, nel Giustino viene realizzato un opposto processo di straniamento, divoluto parallelismo della rappresentazione. Non traspare nulla della gran machina barocca preannunciata dal libretto e che sicuramente avrà avuto gran parte del successo della prima romana del 1724, al teatro di Ferdinando Capranica. Veniamo condotti nel clima dell' opera vivaldiana attraverso poche ma sostanziose sottolineature gestuali, fasci luminosi sui costumi e pose sceniche di perentoria intuizione espressiva. Marise Flach, pudicamente presente in locandina come responsabile del coordinamento scenico, ha costruito uno spettacolo raffinatissimo, tutto affidato alla perfezione minuta di pose lungamente studiate e rese semplicemente intense. Grande intelligenza, e la fortuna di avere potuto lavorare a fondo con una compagnia giovane, disponibile e tutta femminile. Il Giustino riscoperto a Vicenza aveva infatti alcune caratteristiche rilevabili già sulla carta. La produzione è stata realizzata con il concorso di vari partners, in primo luogo dell' Aslico di Milano che ha regalato il promettente cast affidato alle cure visibili di Leyla Gencer (che dell' Aslico è direttore didattico artistico). Con le ragazze uscite dall' ultima selezione e qualche ricupero del concorso 1984, è stato completato il doppio cast che alla partitura del Giustino ha dedicato molti mesi di lavoro e che ha favorito l' insolita e gradevolissima proposta di un' opera barocca senza interpreti maschili. L' originale idea era stata favorita progettualmente da una sorta di legge del "contrappeso filologico". Poichè in osservanza alle disposizioni pontificie in fatto di rappresentazioni teatrali il Giustino a Roma era stato eseguito da una compagnia di soli uomini, s' è deciso di ricostruire un' analoga ma di segno contrario omogeneità sonora sfruttando le numerose interpreti a disposizione. L' esperimento ha rbadito con chiarezza come l' opera barocca non si proponga come storia di individui ma di sentimenti, non di soggetti ma di oggetti d' affetto: inutile tentare l' operazione romantica di sovrapposizione tra persnaggio e la "sua" emozione. Il Giustino, che Vivaldi scrisse sul testo di Nicola Beregan (già messo in musica da Legrenzi, Scarlatti e Albinoni), è opera con qualche numero in prestito e successivamente usato in altre occasioni. La revisione di Reinhard Strom che ha assemblato quella che doveva essere la partitura della prima rappresentazione, ci restituisce un' opera di maniera nelle arie, alcune tuttavia miracolose, servita però da recitativi di grande evidenza, e impreziosita di uno straordinario recitativo accompagnato tra Vitaliano e Arianna, nel secondo atto. Rispetto al libretto stampato l' edizione vicentina diretta da Alan Curtis ha praticato qualche taglio eliminando il personaggio di Andronico e un bel numero di arie, mantenendo però i "daccapo" regolari per le rimanenti. La storia del bifolco Giustino che diventa imperatore era comunque intatta nei momenti essenziali. La prestanza interpretativa delle giovani voci ha reso molto interessante l' esecuzione. Non sembravano certo debuttanti Susanna Anselmi (Anastasia) e Silvana Silbano (Giustino), voci ideali per ruoli "en travesti" e grinta da tenere d' occhio; non erano però da meno Alessandra Ruffini (Arianna), Silvana Manga (Leocasta) e Adelis Tabiadon (Vitaliano), nè Caterina Trogu (Amanzia), Claudia Bandera (Polidarte) e Marina Bottacin (Fortuna) che completavano, con bravura, la locandina.


As.Li.Co. CONCERT
07 July 1985
Cortile degli Archimboldi, Milano 
Roberto Negri piano
Corso di interpretazione: Leyla Gencer

LA STAMPA                                                
1985.07.08     

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
05, 06, 08, 09, 12 September 1985
Teatro alla Fenice, Venezia

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
18, 19 September 1985
Teatro Carcano, Milano

CORRIERE DELLA SERA                                               
1985.09.20      

DON GIOVANNI - WOLFGANG AMADEUS MOZART
Conductor: Tziano Severini
Stage Director: Flavio Ambrosini
Scene: Carlo Savi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Michele Pertusi
Amelia Fella
Ilaria Galgani
Mario Carrara
Paolo Gavanelli / M.A. Pauluzzo
Carmelo Caruso / Claudio Zancopé
Rosalba Colosimo / M.C. Zanni
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

DON GIOVANNI - WOLFGANG AMADEUS MOZART
06, 08, 10 November 1985
Teatro Donizetti, Bergamo

DON GIOVANNI - WOLFGANG AMADEUS MOZART
November 1985
Teatro Grande, Brescia

1 9 8 6

LA FINTA GIARDINIERA - WOLFGANG AMADEUS MOZART
Conductor: Jan Lathan-König
Stage Director: Marise Flach
Scene and costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Alessandra Ruffini
Ugo Benelli
Luigi Petroni 
Caterina Trogu Rörich
Claudia Nicole Bandera
Rosalba Colosimo
Paolo Gavanelli
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.] Interpretation masterclass dedicated to Mozart’s La finta giardiniera within the frame of Theater Olympics in assosiation with As.Li.Co.


LA FINTA GIARDINIERA - WOLFGANG AMADEUS MOZART
18, 21, 23 July 1986
Festival di Vicenza - Giardino di Villa Bonin-Longare, Vicenza

LA REPUBBLICA
1986.01.24
ANGELO FOLETTO

Il ' 700 di Mozart come un gioco degli equivoci

Vicenza - Dopo due atti e mezzo scampati al fortunale, La finta giardiniera ha dovuto capitolare. La "furia crudel spietata" che stava intonando con fervore Don Ramiro, s' è tramutata in un pandemonio atmosferico che ha messo in ginocchio nel giro di qualche minuto pubblico e orchestra, interrompendo a pochi numeri dal termine la rappresentazione inaugurale del quarto Festival di Vicenza. Sotto il capace portico d' ingresso di Palazzo Thiene Bonin Longare, svaniva progressivamente l' effetto mozartiano che fino a quel momento aveva inchiodato gli spettatori nell' improvvisata platea montata in un angolo del rigoglioso giardino, immersa anch' essa nella scenografia vegetale reale offerta al "botanico" libretto di Calzabigi e Coltellini per la seconda opera buffa mozartiana. Un effetto di grande emozione, appena esplosa nel brillìo spregiudicato del miracoloso concertato conclusivo del secondo atto; un acrobatico numero d' assieme con cui il Mozart non ancora diciannovenne pretende un' attenzione non superficiale. Il giovane autore, dopo un florilegio di arie dalla consistenza disomogenea, sbaraglia il campo dei dubbiosi con un concertato architettato in settimino sublime: nel buio della didascalia le sorti intricatissime dei multi-innamorati appaiono come svelati dalla stupenda caratterizzazione musicale, e quando al viluppo scenico e sentimentale si addiziona l' improvvisa farneticazione di due di essi, l' impalcatura vocale accoglie la dimensione espressiva aggiunta senza mostrare imbarazzi o rallentamenti di tensione. Mozart, con questo cimento operistico del 1774 (cinque anni dopo la prima di Monaco riversato in tedesco e carrozzato Singspiel), scompagina tutto il mondo del teatro musicale comico. Sfida la logica narrativa con una vicenda dove gli intrighi sono portati alla massima potenza; basta rileggere la librettistica definizione dei personaggi. Roberto è "servo di Violante che si finge suo cugino sotto nome di Nardo, in abito da giardiniere, amante di Serpetta da lei non corrisposto". Con passaporti del genere è facile immaginare la deflagrazione di situazioni in cui l' ambiguità è vitale; e c' è perfino una marchesa creduta uccisa per gelosia che invece è la finta giardiniera del titolo. Mozart mette in musica un testo epigonico rispetto ai moduli tradizionali dell' opera comica: fa però anche quel passo in più rispetto ai colleghi, seppure dotatissimi, per cui i numeri caricaturali sono innervati d' uno spiritaccio irresistibile anche quando rimangono nelle regole d' una routine compositiva, mentre il graduale spostamento di equilibri e nella proporzione delle arie verso il patetico e il drammatico sentimentale rivela intenzioni drammaturgiche e musicali tutt' altro che convenzionali. Col senno di poi è quasi inevitabile trovare anticipazioni della rivoluzione espressiva collaudata nel trittico col Da Ponte, perchè ci sono e non sono poche. La riflessione sulla Finta giardiniera ha materiale sufficiente, senza dover ricorrere a paralleli col futuro. Il taglio delle arie, già più articolato rispetto alla prassi non-seria, porta in primo piano un Mozart che non si lascia condizionare dalla dizione "opera buffa", e segue il sublime metro della propria ispirazione. Venuto il momento della giustizia anche per la Finta giardiniera e nessuna istituzione aveva più diritti del Festival vicentino a occuparsene, dopo le indimenticabili altre realizzazioni di Mozart italiano nelle precedenti edizioni. Volgendo in positivo un handicap preoccupante come l' inagibilità del Teatro Olimpico, l' opera mozartiana era allestita in uno spazio originale. "Vago giardino con spaziosa scalinata per cui si scende al palazzo del Podestà": la prescrizione librettistica è stata rispettata filologicamente. Pasquale Grossi, con quattro elementi di attrezzeria e una scalinata in secondo piano che collegava la "scena" col piano nobile del Palazzo palladiano, ha offerto alle piante la possibile d' essere scenografia naturale e efficace al gioco di equivoci dell' opera. Il resto l' ha fatto Marise Flach, con una regia d' irresistibile precisione e sapore comico, in cui le allusioni alla recitazione settecentesca si sposavano con sottolineature più modernamente espressive. L' immedesimazione dei giovani interpreti era totale, il tono teatrale complessivo fresco e avvincente. Sotto la direzione rassicurante, non troppo brillante, di Jan Latham-Koenig (suonava l' Orchestra Pedrollo di Vicenza) una compagnia che fatta eccezione dei due tenori (l' intramontabile Ugo Bonelli e l' acerbo ma promettente Luigi Petrone) era intieramente proveniente dalle fila dell' As.Li.Co. e delle cure d' interpretazione vocale di Leyla Gencer. Con meriti individuali evidenti, ma soprattutto con una consistente impostazione stilistica comune che ha garantito l' esito musicalmente attraente della serata, hanno cantato il maturo Paolo Gavanelli (Nardo), l' autorevole Alessandra Ruffini (Sandrina), la determinata Claudia Nicole Bandera (Ramiro), le scatenate Caterina Trogu Rhrich (Armilda) e Rosalba Colosimo (Serpetta).


STABAT MATER - LUIGI BOCCHERINI
Quartetto Venezia
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Claudia Nicole Bandera
Silvana Manga
Caterina Trogu Rörich
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

STABAT MATER - LUIGI BOCCHERINI
19 September 1986
Basilica di S. Vincenzo, Galliano

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
01, 03 October 1986
Teatro Coliseo, Buenos Aires

STABAT MATER - LUIGI BOCCHERINI
04 October 1986
Teatro Colon, Buenos Aires

STABAT MATER - LUIGI BOCCHERINI
05 October 1986
Cattedrale Metropolitana, Rosario

STABAT MATER - LUIGI BOCCHERINI
06 October 1986
Chiesa del Gesu, Cordoba

LE NOZZE DI FIGARO - WOLFGANG AMADEUS MOZART
Conductor: Evelino Pido
Stage director: Graziella Sciutti
Scene and costumes: M.L. Pasini
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Paolo Coni
Alessandra Mantovani / Alessandra Ruffini
Natale De Carolis
Rosalba Colosimo
Susanna Anselmi
Claudio Zancopé
M.C. Zanni
Mario Carrara
Silvia Chiminelli
Gianfranco Valentini
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

LE NOZZE DI FIGARO - WOLFGANG AMADEUS MOZART
28, 29 October - 01, 02 November 1986
Teatro Grande, Brescia

LE NOZZE DI FIGARO - WOLFGANG AMADEUS MOZART
16, 18 November 1986
Teatro Donizetti, Bergamo

1 9 8 7

LA CALISTO – FRANCESCO CAVALLI
Conductor: Bruno Moretti
Stage director: Gerardo Vignoli
Scene and costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]
 
LA CALISTO – FRANCESCO CAVALLI
05, 07, 09 July 1987
Teatro Olimpico, Vicenza

WERTHER – JULES MASSENET

Conductor: Daniele Gatti
Stage director: Gianfranco Ventura
Scene and costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Giuseppe Sabbatini / Orfeo Zanetti
Claudia Nicole Bandera
Fabio Previati / G.F. Valentini
Carlo Colombara 
Francesco Piccoli
Filippo Militano
Claudia Nicole Bandera / Rosa Maria Orani
Silvia Chiminelli / Silvia Da Ros / Valeria Esposito
Eugenio Favano
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]
 
WERTHER – JULES MASSENET
29 September, 02 October 1987
Teatro Carcano, Milano
 
CORRIERE DELLA SERA                                            
1987.09.24     
 
WERTHER – JULES MASSENET
October 1987
Teatro Donizetti, Bergamo

WERTHER – JULES MASSENET
October 1987
Teatro Grande, Brescia

WERTHER – JULES MASSENET
October 1987
Teatro Ponchielli, Cremona

PETITE MESSE SOLONELLE – GIOACCHINO ROSSINI
Chorus master: Bruno Casoni
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Alessandra Mantovani
Susanna Anselmi / C.N. Bandera
Mario Carrara / Orfeo Zanetti
Carlo Colombara
Carrado Rovaris (Harmonium)
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

PETITE MESSE SOLONELLE – GIOACCHINO ROSSINI
03 October 1987
Chiesa di S. Pietro, San Pietro all’Olmo 

PETITE MESSE SOLONELLE – GIOACCHINO ROSSINI
06 October 1987
Teatro Donizetti, Bergamo

CORRIERE DELLA SERA                                            
1987.12.12  

IL GIUSTINO - ANTONIO VIVALDI
13, 15 October 1987
Jones Hall, Houston

Conductor: Alan Curtis
Stage Director: Marise Flach
Scene and costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer

Gloria Banditelli
Alessandra Ruffini
Adelisa Tabiadon
Valeria Esposito

LA REPUBBLICA
1987.09.12
DINO VILLATICO

E Vivaldi va in Texas

Roma - Italy in Houston, a cultural program si chiama la serie di manifestazioni che dal 12 al 31 ottobre offriranno un' immagine dell' Italia che fa spettacolo alla patria dell' immagine che fa spettacolo, al paese in cui anche la ricerca scientifica è spettacolo. Houston non è nè New York nè Los Angeles: si è però recentissimamente attrezzata in maniera modernissima di teatri e di musei. Il programma è stato presentato ieri dal ministro del Turismo e dello spettacolo, Franco Carraro, e dal direttore artistico delle manifestazioni, Italo Gomez, nella cornice stupenda di Palazzo Madama: Raffaello e Giulio Romano osservavano dunque dalle volte e dalle pietre le parole dei moderni mecenati pubblici. Un' astuzia organizzativa? Questa è l' immagine dell' Italia rinascimentale. Dentro quest' immagine vi offriamo l' immagine dell' Italia di oggi che va negli Stati Uniti, anzi nella nuova realtà americana del centro-sud: il Texas. L' efficacia dell' immagine è affidata, in partenza,a Le luminarie: un progetto di sculture luminose dentro il centro di Houston, ideato da Valerio Festi in collaborazione con la Regione Puglia. La musica ha naturalmente una grande parte: il momento di maggiore interesse è la rappresentazione del Giustino di Antonio Vivaldi nell' edizione critica curata da Reinhard Strohm, diretto da Alan Curtis e con la regia di Marise Flach. Leyla Gencer ha curato la preparazione vocale degli interpreti (non ci risultava, però, che fosse un' esperta di canto barocco). Principali interpreti del Giustino: Susanna Anselmi, Alessandra Ruffini, Gloria Banditelli. Scene e costumi di Pasquale Grossi rievocano l' Olimpico di Vicenza. L' edizione di questo Giustini è stata già ascoltata a Vicenza, a Parigi, a Venezia. Attorno alle rappresentazioni del Giustino (13 e 15) ci sono alcuni concerti: Napoli e Venezia (Stabat Mater di Pergolesi e Quattro Stagioni di Vivaldi con il Complesso Barocco Italiano diretto da Bruno Moretti), e tutta una serie di concerti da camera con giovani concertisti italiani. L' Ater-balletto copre la danza, coreografie di Amedeo Amodio, stella ospite Elisabetta Terabust. Ci sono anche le marionette: I nuovi di Podrecca e l' Opera dei Pupi Siciliani. Il teatro di "prosa" è rappresentato in realtà da commedie musicali: Pulcinella di Maurizio Scaparro con Massimo Ranieri, Del mondo in mezzo ai turbini (tradotto in inglese col titolo Whirlwinds), lo spettacolo ideato da Roberto Ruffagni sulla figura di Lorenzo Da Ponte e messo su da Franco Però con Marrimo Venturiello, Duilio Del Prete, Paolo Graziosi, Anna Melato, una serata con Lina Sastri. Riusciranno i nostri prodotti a sfidare i consumatissimi espertissimi prodotti analoghi americani? Serie di canti, danze popolari sarde e siciliane mostreranno il cotè folklorico del nostro folklorico paese. Un' ampia sezione è dedicata al cinema: ma non si è ancora deciso definitivamente quali debbano essere i nuovi film da proiettare. Si propongono, per ora: Intervista, di Fellini; Speriamo che sia femmina di Monicelli; Lunga vita alla signora di Olmi; e La famiglia di Scola. Una rassegna di 12 films di Rossellini costituisce un omaggio alla permanenza del regista a Houston. Un seminario su Rossellini completa l' immagine, come dire? cinema-Italia. Un concerto di musiche per film con Katyna Ranieri unisce le sponde sonore e quelle dell' immagine. Immagini sonore, immagini sullo schermo, immagini luminose: esistono anche le immagini fisse, e sono le mostre. Una sul Tiepolo, una su un progetto di Renzo Piano e una sull' Opera dei Pupi. E così gli americani di Houston sapranno tutto sull' Italia emergente di oggi? Ma che cosa sapranno gli italiani dell' americano di Houston?


PETITE MESSE SOLONELLE – GIOACCHINO ROSSINI
19 December 1987
Teatro Metropolitan, Catania 

PETITE MESSE SOLONELLE – GIOACCHINO ROSSINI
20 December 1987
Teatro Goldoni, Palermo 

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LA CALISTO - FRANCESCO CAVALLI

Conductor: Bruno Moretti
Director: Gerardo Vignoli
Scenery and Costumes: Pasquale Grossi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Claudia Nicole Bandera
Silvia DaRos
Fernanda Frongia
Michele Pertusi / Daniele Tonini
Francesco Piccoli
Maria Pia Piscitelli
Alessandra mantovani
Caterina Trogu Rörich
Vincenzo Manno
Renzo Rovedi
Rosa Maria Orani
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

LA CALISTO - FRANCESCO CAVALLI
05, 07, 09 July 1988
Teatro Olimpico, Vicenza
Vicenza Festival “Il Grand Teatro del Mundo”

LA REPUBBLICA
1988.07.16
ANGELO FOLETTO

L' erotismo e I doppi sensi ecco il barocco Veneziano

Vicebza - Lasciata la strada mozartiana, il Festival di Vicenza intensifica i rapporti con la palestra vocale dell' Aslico di Mialno alla scoperta dell' operismo sei-settecentesco di marca veneziana. Dopo l' avventura felicissima del vivaldiano Giustino, opera della maturità e già grondante di tipologie operistiche formalmente mature ecco la trepidante operazione filologica del teatro Olimpico a favore di La Calisto di Francesco Cavalli, per la prima volta eseguita in veste strumentale fedele, dopo la piratesca ma affascinante lezione (anche discografica) di Raymond Leppard, che ha comunque il merito di aver tenuta desta l' attenzione su questa partitura fino a oggi. Nata nel 1651 al Teatro San' Apollinare in Venezia La Calisto, su spigliato e estroso libretto dell' avvocato Giovanni Faustini , appartiene di diritto alla galleria dei titoli mitici della preistoria operistica barocca. L' ex allievo di Monteverdi, Pietro Francesco Caletti di Crema detto il Cavalli, fu l' autentico protagonista della rivoluzione musicale legata alla nascita del teatro pubblico impresariale. Musicista precoce, poi autore quindi impresario altrettanto precoce Cavalli non ebbe difficoltà a incanalare le qualità di dotato epigono monteverdiano, facendole scintillare a contatto col mondo nuovo che le stagioni operistiche della Venezia secentesca dovevano profilare. In La Calisto il quarantanovennee acclamato autore di melodrammi concentra la scienza sua e il gusto già sofisticato, seppure disordinatamente indirizzato, dell' audience operistica del secol d' oro. L' esperienza acquisita nei precedenti quattordici titoli viene rilanciata e ridistribuita su versanti variegatissimi. Basti l' osservazione relativa all' impaginazione librettistica che trasfigura progressivamente la delicata vicenda mitologica, rendendola contenitore inappagato di divagazioni erotiche e approcci sessuali. In proporzione mirabile la struttura musicale. Cavalli prende le mosse dal maestro o meglio dall' Incoronazione di Poppea, altro concentrato profetico d' inquietudini barocche; il languore montevediano, il ricorso a prototipi melodrammatici, l' incapacità di limitarsi allo squisito musicar le parole senza metterci una stilla d' emozione personale sono atteggiamenti rivissuti con personalissima adesione, ma già con consuetudine narrativa. Con maggiore dimestichezza nei confronti del repertorio, il senso rivoluzionario della comunicazione melodrammatica di La Calisto appare pienamente apprezzabile. In particolare da un' esecuzione come questa vicentina, appena viziata da un' impostazione registica intellettualistica di Gerardo Vignoli, ma eccellente e quasi propiziatoria di altre succulente preziosità dell' epoca nella componente musicale. Lezione filologica corretta di Bruno Moretti sulla base del manoscritto: esecuzione adeguatamente ricercata nelle sonorità e nello spirito gregario alle voci dello scintillante complesso strumentale I Suonatori della Gioiosa Marca. Dalla fucina didattica di Leyla Gencer il parco interpreti giovani disciplinato e disposto a credere al puro stile veneziano fino in fondo: dizione netta, porgere vocale elegante e sfuggente alle regole del belcanto ancora pionieristico. Nell' affidabile locandina (Claudia Nicole Bandera, Silvia Da Ros, Fernanda Frongia, Michele Pertusi, Caterina Trogu-Rohrich, Vincenzo Manno, Renzo Rovedi, Maria Rosa Orani e Francesco Piccoli) l' autorevolezza vocale di Alessandra Mantovani (Diana) e di Maria Pia Piscitelli, una Calisto di porcellana.


LA STAMPA                                          
1988.06.18    


LINDA DI CHAMOUNIX – GAETANO DONIZETTI
23, 25, 28, 30 September 1988
Teatro Carcano, Milano
Conductor: Daniele Gatti
Stage director: Lorenza Codignola
Scene: Giorgio Ricchelli
Costumes: Luigi Benedetti
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Giuseppe Sabbatini / Orfeo Zanetti
Valeria Esposito / Maria Pia Piscitelli
Carlo Colombara / Daniele Tonini / Paolo Gavanelli
Fabio Previati 
Annalisa Merani / Rosa M. Orani
Filippo Piccolo
Fernando Frongia
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [As.Li.Co.]

LINDA DI CHAMOUNIX – GAETANO DONIZETTI

23, 25, 28, 30 September 1988
Teatro Carcano, Milano

LINDA DI CHAMOUNIX – GAETANO DONIZETTI

October 1988
Teatro Donizetti, Bergamo

CORRIERE DELLA SERA                                            

1988.09.28 

1988.11.16
Leyla Gencer left Artistic Directorship from As.Li.Co. but continued for masterclasses till 1997. 



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CORRIERE DELLA SERA                                            
1989.09.15   

MILLIYET ART MAGAZINE
1989.11.16

1 9 9 5  
 
CORRIERE DELLA SERA                                            
1995.01.29 

1 9 9 6
 
MASTERCLASS WITH STUDENTS
1996

1 9 9 7
 
CORRIERE DELLA SERA                                            
1995.02.01 

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CONFERENCE

02 February 2000
Teatro dell’Arte, Milano
The 50 years of As.Li.Co. Participated in the debate The Voices of the Millennium.