AIDA
Giuseppe Verdi (1813 - 1901)
Opera in four acts in Italian
Libretto: Antonio Ghislanzoni
Premièr at Chairo Opera – 24 December 187105†, 12 May 1963
Teatro alla Scala, Milano
Conductor: Gianandrea Gavazzeni
Chorus master: Norberto Mola
Stage director: Franco Zeffirelli
Scene and costumes: Lila de Nobili
Aida Amneris’
Ethiopian slave LEYLA GENCER soprano
[Role
debut]
Amneris Daughter of the King of Egypt
FIORENZO COSSOTTO mezzo-soprano
Amonasro King of Ethiopia, father of Aida
ALDO PROTTI baritone
Radames Captain of the Egyptian Guard CARLO
BERGONZI tenor
LUIGI OTTOLINI tenor (12 May)
Ramphis High Priest of Egypt NICOLAI
GHIAUROV bass
The King of Egypt ANTONIO ZERBINI bass
Messanger PIERO DE PALMA tenor
Sacerdotessa NAMA NARDI soprano
Time: Epoch of Pharaohs
Place: Memphis and Thebes
† Recording
date
Note: In the Documentary
"20 anni della riapertura della Scala" a short excerpt will be seen
from the performance of Aida, at La Scala 5.5.1963.
Photos © ERIO PICCAGLIANI, Milano
GENCER ALLA SCALA
AIDA
STAGIONE 1962 – 1963
GENCER'S AIDA SCORES
CUMHURİYET GAZETESİ
1963.06.02

CONESSIALLOPERA.IT
2018.04.04
LA STORICA AIDA DI ZEFFIRELLI RITORNA
TEATRO ALLA SCALA
Per festeggiare i 95 anni di Franco
Zeffirelli il Teatro alla Scala ripropone il leggendario
allestimento di Aida del 1963 con le scene magistralmente dipinte da Lila
De Nobili. Uno spettacolo entrato nella storia grazie alla raffinata
reinterpretazione di un Egitto immaginato attraverso le suggestioni pittoriche
del Secondo Impero, ora ripreso da Marco Gandini. Sul podio Daniel
Oren al debutto scaligero, Aida è Krassimira Stoyanova al suo
terzo ruolo verdiano alla Scala dopo Amelia e Elisabetta di Valois, e Radamès
è Fabio Sartori. Come Amneris ritorna Violeta Urmana, già
protagonista dell’Aida inaugurale della Stagione 2006/2007 diretta da
Riccardo Chailly, mentre Amonasro è George Gagnidze. Le sette
rappresentazioni, dall’8 maggio al 3 giugno, sono esaurite in tutti gli
ordini di posti.
Lo spettacolo e Lila De Nobili
Nel 1963 il Teatro alla Scala presentava un nuovo allestimento
di Aida destinato a sostituire quello firmato da Mario Frigerio. La
regia era di un Franco Zeffirelli che a quarant’anni già contava un decennio di
collaborazioni scaligere (L’italiana in Algeri con Giulini era del 1953),
scene e costumi di Lila De Nobili; sul podio Gianandrea Gavazzeni, in
palcoscenico Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Carlo Bergonzi, Aldo Protti e
Nicolai Ghiaurov. In alcune delle recite, già nel 1963 e quindi nelle riprese degli
anni successivi, cantò Leyla Gencer, di cui il mondo musicale ricorda in questi
giorni il decennale della scomparsa. Solo nove anni più tardi Abbado propone un
nuovo allestimento di Aida, firmato da De Lullo con scene e costumi di
Pizzi, ma Zeffirelli e De Nobili si riprendono la scena con Schippers nel
1976. Aida torna alla Scala solo nel 1985 con Lorin Maazel e lo
spettacolo di Luca Ronconi e quindi nel 2006 con il nuovo allestimento di
Zeffirelli ripreso da Barenboim a Tel Aviv nel 2009. È con Omer Meir Wellber
che lo spettacolo storico torna in scena nel 2012, mentre nel 2015 Zubin Mehta
dirige il nuovo allestimento di Peter Stein.
Chiave del successo di questo allestimento è il perfetto
accordo tra il fulminante intuito teatrale di Zeffirelli e la visione pittorica
della De Nobili. Nata a Lugano nel 1916, cresciuta a Roma all’Accademia di
Belle Arti, la De Nobili si afferma nella Parigi degli anni ’40 come
disegnatrice di moda. A Parigi lavora spesso con il regista Raymond Rouleau che
le fa vestire Edith Piaf, Audrey Hepburn e Ingrid Bergman, ma cura anche scene
e costumi della prima francese di Un tram chiamato desiderio, con Arletty.
Alla Scala firma per Visconti la storica Traviata del 1955 ma
anche Falstaff, Mignon e il balletto Mario il mago. Fu
Leslie Caron a presentarla a Peter Hall, con cui realizzò memorabili
allestimenti shakespeariani a Stratford con attori come Laurence Olivier e
Charles Laughton, mentre nel campo della danza stabilì un forte sodalizio
artistico con Frederyk Ashton, per cui realizzò tra l’altro la prima
di Ondine di Hans Werner Henze. Per il cinema vanno ricordati
almeno Les sorcières de Salem (Le vergini di Salem, 1957) di Rouleau
con Simone Signoret e The Charge of the Light Brigade (I 600 di
Balaklava, 1968) di Tony Richardson con John Gielgud. Lila De Nobili si ritira
a vita privata a Parigi, unica eccezione la Manon Lescaut realizzata
con Visconti nel 1973 a Spoleto.
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Franco Zeffirelli Photo: Andrea Tamoni, TEATRO ALLA SCALA, Milano |