Franca Cella, Bruno Tosi (editor), Leyla Gencer, Francesco Canessa (Superintendent Teatro San Carlo di Napoli) |
Francesco Canessa, Leyla Gencer, Franca Cella |
with Renato Bruson Photo © Teatro alla Scala / LELLI E MASOTTI, Milano |
with Renato Bruson Photo © Teatro alla Scala / LELLI E MASOTTI, Milano |
with Ghena Dimitrova and Giorgio Stoykov Photo © Teatro alla Scala / LELLI E MASOTTI, Milano |
A far gli onori di casa all’illustre ospite il maestro Bruno Amaducci (primo intervento), responsabile dei programmi musicali della RadioTv Svizzera italiana e della stagione concerti di Lugano. Atteso e avvincente l’intervento del maestro Gianandrea Gavazzeni che rievoca il lungo arco di collaborazioni con “la Leyla” e ne traccia il profilo artistico e la personalità con precisione analitica e anche con civetteria di riferimenti gustosi. Attorno a lei, Sultana sorridente ed emozionata, l’editore Bruno Tosi, l’autrice, l’omaggio di due giovani cantanti Martha Colalillo e Vittorio De Grossi. Musicisti amici aggiungono riflessioni (Alfredo Mandelli) e sorridente panoramica (Lorenzo Arruga) dell’accumulo di documenti e stesura del libro che ha invaso per mesi la casa di Franca Cella, sua moglie, e sua. Ma ne valeva la pena! La collaborazione artistica, l’avventura delle riscoperte di cui ha parlato Gavazzeni era un approccio folgorante, dava a chi stava in teatro l’attesa delle opere, di qualcosa che può ancora accadere. Perché la totalità di vivere la situazione, il destino del personaggio che ha Leyla Gencer è qualcosa che non esiste, così, se non nell’intesa assoluta col direttore, col Maestro. E’ un documento forse unico, recuperato da una cassetta VHS, ripresa di Teleticino TLT, che richiesi e mi fu data allora con premurosa cortesia. Video e audio si sono visibilmente alterati col tempo e me ne scuso. Franca Cella resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a titolo divulgativo.
LA REPUBBLICA
Milano - Con l' inevitabile mondana confusione delle grandi occasioni, l' allegria e la solennità delle celebrazioni è stato festeggiato ieri il quarantesimo compleanno del Piccolo Teatro. Una soiree preparata con tutti gli onori e naturalmente con una regia articolata tra le tre sale dove in contemporanea sono andati in scena i tre spettacoli previsti davanti a una folla di attori e politici, amici del Piccolo, tra i baci e gli abbracci dei protagonisti e i botti finali dei fuochi d' artificio che hanno conferito un misto di gloria e spettacolarità all' evento. Stipata fino all' inverosimile la sala di via Rovello dove tra gli altri Mariuccia Mandelli, Eva Magni, Gina Lagorio, Paola Borboni, Carla Fracci hanno applauditon L' arlecchino servitore di due padroni giunto alla sua settima (e si dice definitiva) edizione. Decisamente meno folta la platea al lirico perN L' albergo dei poveri di Gorkij, recitato in russo dagli attori della Taganka. La folla più cosmopolita si è riunita al teatro studio attorno a Giorgio Strehler, felice e smagliante, che già ieri mattina aveva presieduto allo scoprimento del busto di Paolo Grassi realizzato dallo scultore Luciano Minguzzi, onorato da un discorso del sindaco milanese Paolo Pillitteri che ha guardato al futuro cioè ai progetti della nuova sede. Ancora in forma la sera al teatro studio Strehler ha recitato con Giulia Lazzarini le sei lezioni di Louis Jouvet in Elvira o la passione teatrale, e intellettuali e politici francesi (Mitterrand ha fatto pervenire il suo telegramma di auguri, ma sono arrivati il segretario del partito socialista francese Jospin e il ministro alla cultura Leotard) seduti accanto a mezzo mondo teatrale italiano (tra gli altri Albertazzi, Lionello, Lavia e Guerritore, Leyla Gencer, Lorin Mazeel) e a politici come Virginio Rognoni e Franco Reviglio, intellettuali come Cesare Musatti lo hanno applaudito come l' artefice dei quaranta anni. Consumato il rito del palcoscenico, è cominciata la festa vera e propria e celebrando un teatro naturalmente teatrali e spettacolari sono stati anche tutti i dettagli predisposti. Mille lucine illuminavano già le facciate dei teatri quando il pubblico è arrivato (c' è chi convinto ha asserito: ogni lucina corrisponde a un attore passato dal Piccolo. Chissà, poi con le telecamere della Rai che registravano la serata (la trasmissione sarà in onda dopo le elezioni del 14 giugno) si è passati a raccontare i ricordi, le memorie, a incontrare via tv gli amici e colleghi di Spagna e Inghilterra, a rievocare brani di spettacolo (Valentina Cortese, Tino Carraro...), a rendere omaggio al teatro di Strehler (Ornella Vanoni e Giorgio Gaber con le loro canzoni), per finire con una gigantesca torta alta e larga tre metri gustata da tutti, una teatralissima neve caduta fiabescamente dall' alto come nelin Campiello, e un nostalgico ma sempre toccante coro finale sulle note din ma mi.
LA REPUBBLICA
Tutto Pavarotti in dico, cassetta e compact-disc
Milano - Maglione blù con un foulard rosso al collo,
qualche battuta sulla cucina italiana e sulla ferrea dieta alimentare che si
sta imponendo da qualche tempo, Luciano Pavarotti è apparso ieri in diretta da
New York, attraverso un collegamento video, fra i tavoli del ristorante Savini
di Milano. E' iniziata così, a più di seimila chilometri di distanza, la
"felliniana" conferenza stampa di presentazione di un nuovo cofanetto
che raccoglie il "meglio" della produzione discografica del tenore
modenese. Reduce la sera precedente dalla seconda rappresentazione della Bohème
pucciniana al Metropolitan, con il direttore d' orchestra Carlos Kleiber,
Pavarotti ha avuto qualche espressione di disappunto pensando alla tavola
imbandita di specialità italiane (a New York erano le otto del mattino).
"A parte gli sforzi per la dieta, dimagrendo la mia voce sta diventando
più giovane e più leggera" ha raccontato "e in questo modo riuscirò a
prendere in mano le partiture di un tempo, come La figlia del reggimento.
Quanto alla canzone italiana popolare, che ho voluto inserire nel cofanetto di
dischi, non c' è nulla di nuovo. Anche il grande Caruso cantava le melodie
popolari, e credo che oggi tutti dovremmo confrontarci con questo tipo di
repertorio, specialmente i tenori. Ma, contrariamente a ciò che si potrebbe
pensare si rischia di essere come quei grossi Tir che si muovono nel centro di
una città. E invece ci vuole più eleganza e leggerezza". All' appuntamento
erano presenti, fra gli altri, il sovrintendente scaligero Carlo Maria Badini,
i cantanti Renato Bruson e Leyla Gencer, il critico Mario Pasi. Il volume, che
esce in disco, cassetta e compact-disc, sarà diffuso dalla "Reader' s
Digest" attraverso i consueti canali della corrispondenza postale. Ultimo
di una serie di 180 raccolte realizzate, delle quali sono venduti oltre 40
milioni di dischi, il catalogo presenta in versione digitale una scelta del
vasto repertorio, classico e popolare, affrontato da Pavarotti. Contiene una
parte dedicata ai brani celebri del teatro italiano, con i duetti, le arie, le
romanze e i bis più acclamati, in cui naturalmente si passa da Verdi a Puccini,
da Donizetti a Leoncavallo. C' è anche uno spazio dedicato alla trascrizione di
musica sacra, come l' Ave Maria di Schubert, e infine un' ampia scelta di
canzoni nostrane popolari, da Mamma a Chitarra romana, sino alle stornellate
napoletane del tipo O sole mio, Marechiare a Funiculì Funiculà.
Meeting with critic Angelo Foletto for the Friends of the Loggione and presentation of the record Medea by Cherubini (15.12.1968) released by the Claque recording company.
The protagonist of Maria Stuarda for the Florence Opera Association, with G. Vidusso, E. Saracino, A. Rocchi, G.A. Lodovici, D. Annachini. The live CD of the opera, taken from the historical archives of the Maggio Musicale in Florence, was presented.
Leyla Gencer and Pier Luigi Pizzi: Meeting with opera Medea, Belisario, Les Martyrs, La prova d’un’opera seria
Nalesso-Ricordi. Meeting for Franca Cella’s book Leyla Gencer. Romanzo vero di una primadonna and for the CD Medea by Cherubini (live recording from the historical archive of Teatro alla Fenice)
After her concert in the Istanbul Festival a reception was held by Istanbul Foundation for Culture and Arts.