ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
STUDENTS OF ACCADEMIA DURING GENCER ERA (1997 - 2008)
ANJA KAMPE soprano
ELENA CASSIAN mezzosoprano
SONIA PRINA contralto
GIUSEPPE FILIANOTI tenor
NIKOLA MIJAILOVIC baritone
CORSO 1999 – 2001
LARISSA SCHMIDT mezzosoprano
NATALIA GAVRILAN mezzosoprano
FABIO CAPITANUCCI baritone
SIMON BAILEY bass-baritone
GIOVANNI BATTISTA PARODI bass
Accademia (1999 - 2001) Students with Gencer |
DARIA MASIERO soprano
NINO SURGULADZE mezzosoprano
SIM TOKYUREK mezzosoprano
ROSARIO LA SPINA tenor
YASUHARU NAKAJIMA tenor
CHRISTIAN SENN VASQUEZ baritone
DEJAN VATCHKOV bass
RIM SAE KYUNG soprano
ALESSIA GRIMALDI soprano
KLEOPATRA PAPATHEOLOGOU mezzosoprano
KIM KI HYUN tenor
VINCENZO TAORMINA baritone
MASSIMO CAVALLETTI baritone
Accademia (2003 - 2005) Students together with Gencer after a performance |
Accademia (2003 - 2005) Students together with Gencer, Franca Cella and Vincenzo Scalera at Cella's residence |
Accademia (2003 - 2005) Students at Franca Cella's residence |
Accademia (2003 - 2005) Students at Franca Cella's residence |
IRINA KAPANADZE soprano
TERESA ROMANO soprano
FRANCESCA RUOSPO soprano
KETEVAN KEMOKLIDZE mezzosoprano
THIAGO ARANCAM tenor
LEONARDO CORTELLAZZI tenor
GUIDO LOCONSOLO baritone
NIKOLOZ LAGVILAVA baritone
CARLO MALINVERNO bass
CORSO 2007 – 2009
SIMGE BÜYÜKEDES soprano
JUNG SHI YOUNG soprano
ANITA RACHVELISHVILI mezzosoprano
ASUDE KARAYAVUZ mezzosoprano
RICCARDO MASSI tenor
CHAE JUN LIM bass
JONG MIN PARK bass
Muti: La Scala sara 'Il Tempo della Voce
Milano - Nasce alla Scala un' Accademia per cantanti lirici. Progetto tenuto in lunga incubazione dal teatro milanese, voluto con tenacia dal suo direttore musicale, Riccardo Muti, sostenuto dal sovrintendente Carlo Fontana "perché esprima una civiltà musicale di alto livello". Ora tutto è pronto e, a metà aprile, cominceranno le selezioni. Saranno al massimo una dozzina i candidati ammessi a questo corso biennale di perfezionamento, che riceveranno una borsa di studio di due milioni al mese e potranno anche essere scritturati per qualche spettacolo.
Voci giovani (meno di 32 anni) provenienti da tutto il mondo, a carriera già iniziata o vincitori di concorsi. Non principianti, dunque, ma professionisti alle prime esperienze che, nel business della lirica, troppo spesso vengono bruciati da scelte sbagliate o intempestive. L' Accademia ha inoltre accordi di collaborazione con la Staatsoper di Vienna e l' Opéra di Parigi. Reso possibile dal contributo economico della Camera di Commercio di Milano, del Banco Ambrosiano Veneto e della Fondazione per il Teatro alla Scala, il corso sarà ospitato nei locali della Società Umanitaria. L' attività didattica spazia dalla tecnica vocale a elementi di regia e scenografia, fino alle tecnologie multimediali. Se la Julliard School di New York è considerata la più completa nella formazione di base dei cantanti, l' iniziativa della Scala lancia una sfida musicale tutta italiana, puntando al grado successivo della preparazione.
Basterebbero i nomi degli artisti che terranno seminari e master-class per renderla unica al mondo. Un cast che ha fatto la leggenda del melodramma: Luigi Alva, Carlo Bergonzi, Sesto Bruscantini, Mirella Freni, Leyla Gencer, Christa Ludwig, Magda Olivero, Hermann Prey, Elizabeth Schwarzkopf, Graziella Sciutti, Renato Scotto, Cesare Siepi, Giulietta Simionato, Renata Tebaldi. "I nuovi cantanti hanno pochi riferimenti, si ritrovano allo sbando. E un contatto diretto con la preziosa esperienza di questi artisti può valere più di ogni teoria", ha detto il maestro Muti, arrivato da Vienna dove sta preparando il debutto di Mefistofele, "e non c' è dubbio che, fatte le debite eccezioni, personalità vocali come quelle non se ne vedano più sulla scena, certi timbri e colori sembrano scomparsi. Le ragioni possono essere molte, ma la Scala ha l' obbligo morale di dare una mano ad affrontare il problema della tanto lamentata carenza di voci. Per Rossini e Mozart ve ne sono in sovrabbondanza, mentre è sempre più complicato trovare quelle giuste per Verdi, Wagner, Puccini".
Ad ascoltarlo, c' erano ieri alla Scala quattro dive del belcanto: Tebaldi, Simionato, Gencer, Olivero. A loro il direttore d' orchestra si è rivolto: "Sono grato per quanto ho imparato ascoltando le vostre interpretazioni, perché nonostante ciò che a volte mi viene imputato, il mio pensiero fisso durante la preparazione di un' opera è proprio il canto". Poi il maestro ha chiamato in causa la propria categoria: "Alcuni direttori d' orchestra sono corresponsabili del 'crollo' delle voci. Del resto, nel mondo, quelli di noi che lavorano con i cantanti si contano ormai sulle dita di una mano. C' è chi impugna la bacchetta senza aver mai visto il retro di un palcoscenico, senza sapere che cosa significhi il respiro per un cantante. Mi fanno sorridere certe recensioni che osannano presunti 'approfondimenti del personaggio' , quando noi sappiamo che il direttore non ha fatto neppure una prova di sala.
Senza contare quei registi che opprimono l' intelligenza drammatica del
compositore, togliendo di mano al direttore la possibilità di fare una regia
musicale dell' opera. Forse anch' io non sono senza macchia, ma se mi è
capitato di 'cedere' a un regista, posso dire a mia discolpa di aver sbagliato
in buona fede". Da queste considerazioni, Muti ha infine tratto il
significato che l' Accademia dovrà avere: "Collegare il presente con la
grande tradizione della Scala, che è fatta da tanti musicisti illustri. Il
sottoscritto, nella storia di questo teatro, è solo di passaggio".
September 1997
Teatro alla Scala, Milano
From September, Leyla Gencer taught Masterclass of Opera Interpretation and
was the Artistic Director of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala
with Luisa Vinci (General Director of Accademia ) and Daniele Borniquez (Supervisor of Accademia) Photo © TEATRO ALLA SCALA / LELLI E MASOTTI, Milano |
ACADEMY CONCERT
22 October 1998
Teatro alla Scala, Milano
Academy of Lyric Opera Orchestra
Conductor: Riccardo Muti
A concert conducted by Riccardo Muti. Students from the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala with Orchestra of the Academy of the Philharmonic of La Scala.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Donatella Lombardi Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
LA
REPUBBLICA
Muti: la nostra scuola per le voci di domani
Milano - A debuttare in 13 forse porta anche fortuna. Perché non capita di certo a molti giovani cantanti lirici agli esordi di poter mostrare le proprie doti davanti a una platea in cui, per caso, c' è anche una gran parte dei sovrintendenti dei teatri d' opera italiani, arrivati a Milano per un importante convegno. Ma è proprio quello che è capitato l' altra sera alla Scala, dove i tredici allievi dell' Accademia di canto della Scala e gli 87 strumentisti dell' Accademia della Filarmonica si sono esibiti insieme in un concerto-saggio di celebri brani d' opera sotto la direzione di Riccardo Muti, che delle due scuole di perfezionamento è presidente. E la serata non poteva essere più festosa, con un pubblico di invitati che ha applaudito generosamente i bravi debuttanti e soprattutto il maestro Muti, la cui presenza ha dato risalto particolare all' impegno profuso, in un anno d' attività delle due Accademie, da docenti e studenti. "Finalmente, dopo tanti anni, siamo arrivati a realizzare queste Accademie alla Scala e, credete, è stato un atto di coraggio", ha detto il direttore. Come mai parla di coraggio? "Perché in queste scuole cerchiamo di trasmettere ai giovani, a chi suona e a chi canta, uno stile comune nel modo di fare musica, che è quello della tradizione italiana. Nel mondo, sempre di più, le identità vanno sparendo. In tempi non lontani era facile riconoscere un' orchestra dal suo suono. Anche i grandi cantanti del passato erano testimoni di un' indicazione forte di stile. Tutto questo va sparendo nel generico supermarket in cui anche la musica rischia di confondersi. Forse non sarà possibile sfuggire a questo destino ed è per questo che il nostro impegno appare difficile e controcorrente". Il soprano Leyla Gencer, che con il tenore Luigi Alva è tra i primi docenti dell' Accademia di canto, ha ricordato come la maggior insidia per i nuovi talenti sia la fretta: "Le buone voci cominciano troppo presto a girare da un teatro all' altro e si rovinano alla svelta". Così il vivaio della Scala "protegge" per due anni le voci, permettendo loro di avvicinare il grande repertorio seguendo anche il lavoro di preparazione delle opere in cartellone. Dall' anno prossimo saranno loro a fornire la "copertura" dei ruoli, intervenendo quando si dovesse presentare un' improvvisa necessità. E l' Accademia della Filarmonica, che utilizza a sua volta gli allievi come "sostituti", ha già emesso il nuovo bando d' ammissione ai corsi per 75 strumentisti.
LA REPUBBLICA
Milano in musica
Lo "stile italiano" come risorsa culturale: non
fonte di guadagno effimero, ma ricchezza da tramandare alle nuove generazioni.
L' indicazione arriva dalla Scala, dove qualche giorno fa si sono presentati al
pubblico, sotto la direzione di Riccardo Muti, 87 giovani strumentisti allievi
dell' Accademia della Filarmonica e 13 nuove voci liriche dell' Accademia di
canto del teatro. L' avvenimento ha rappresentato molto di più d' una felice
serata di musica. è stato la testimonianza di un progetto politico- culturale
che supera i consueti compiti svolti dai teatri d' opera, ossia produrre
spettacoli e concerti. Il maestro Muti, la Filarmonica e la Scala hanno
imboccato così una strada più ambiziosa e difficile: a partire dal prestigio
della più celebre Opera del mondo, edificare un' istituzione permanente per la
formazione di nuovi talenti. Fare scuola, creare un nuovo giacimento culturale,
un patrimonio vivo al servizio del paese. L' obiettivo è impegnativo:
trasmettere ai giovani non un generico "saper suonare o cantare
bene", ma un particolare stile interpretativo, quello della scuola
italiana. Strumentale e vocale. Per questo a insegnare, nelle rispettive
Accademie, sono state chiamate le prime parti della Filarmonica e alcuni tra i
grandi cantanti italiani del passato: Leyla Gencer, Luigi Alva, Giulietta
Simionato, Magda Olivero, Carlo Bergonzi, Renata Tebaldi. In questo modo la
Scala ha completato un percorso formativo che comprende anche le varie scuole
già esistenti, dal ballo alla scenografia. Mancava l' ultimo passaggio, il più
importante: quello legato all' esecuzione musicale. Ci sono voluti quasi dieci
anni per realizzarlo, anche perché richiede un notevole sforzo economico. Alla
fine è stato possibile grazie ai fondi europei (per l' Accademia della Filarmonica)
e al contributo privato della Fondazione Milano per la Scala (per l' Accademia
di perfezionamento dei cantanti). Un segnale di vitalità di Milano, della sua
cultura e della società civile, in contrasto con i rituali lamenti sul declino
della capitale ambrosiana. Il carattere di un suono è qualcosa che può essere
tramandato solo attraverso un contatto diretto tra maestri e allievi. Lo fanno
da sempre i filarmonici di Vienna. Ed è ciò che rende riconoscibile la
"voce" di un' orchestra. Oggi in ogni campo le identità culturali
rischiano l' estinzione. Capita anche nella musica. Muti ha ricordato che solo
pochi decenni fa era facile riconoscere dal suono se un' orchestra era
francese, tedesca, inglese o italiana. La diffusione dei dischi e l' internazionalizzazione
hanno assottigliato le differenze. La volontà di resistere a questo processo è
coerente con la visione di Muti, profondamente convinto che l' Italia possa
sedere degnamente al tavolo europeo solo portando in dote i
"parametri" della sua cultura. Anche dal mercato emergono chiari
segnali che incoraggiano la valorizzazione delle identità. Solo pochi mesi fa,
il presidente della Ddg, storica etichetta, ammetteva che si vendono meglio i
dischi delle orchestre che hanno una propria personalità. Cultura ed efficienza
non sono nemiche.
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ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Il Corsaro Non so le tetre immagini SERENA FARNOCCHIA soprano
Simon Boccanegra Il lacerato spirito ANDREA PAPI bass
Messa di Requiem Recordare SERENA FARNOCCHIA soprano / ELENA CASSIAN mezzo-soprano
Don Carlos O don fatale SABRINA DE ROSE mezzo-soprano
Nabucco O dischius'è il firmamento ELENA CASSIAN mezzo-soprano
Il trovatore Condatta ell’era in ceppi SABRINA DE ROSE mezzo-soprano
La forza del destino Finale SERENA FARNOCCHIA soprano / LASHA NIKABADZE tenor / ANDREA PAPI bass
GULIO SABINO – GIUSEPPE SARDI
19 March 1999 (3 Performances)
Conductor: Ottavio Dantone
Stage director: F. Santamborgia
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
GULIO SABINO – GIUSEPPE SARDI
15 April 1999
Teatro dell’Aquila, Fermo
Conductor: Ottavio Dantone
Stage director: F. Santamborgia
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
NINA, LA PAZZA PER AMORE – GIOVANNI PAISIELLO
05 October 1999 (10 Performances)
Conductor: Ottavia Dantone
Stage director: R. Cappuccio
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
17 November 1999
Teatro Giuditta, Saranno
Conductor: Enrico Gatti
Stage director: Andrée Ruth Shammah
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
CECCHINA, O SIA LA BUONO FIGLIOLA – NICCOLO PICCINI
18 November 1999 (3 Performances)
Conductor: Enrico Gatti
Stage director: Andrée Ruth Shammah
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
with Magda Olivero and Serena Farnocchia |
with Renata Scotto |
26 November 1999
Teatro Fraschini, Pavia
Conductor: Enrico Gatti
Stage director: Andrée Ruth Shammah
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
CECCHINA, O SIA LA BUONO FIGLIOLA – NICCOLO PICCINI
01 December 1999
Teatro Comunale, Lecce
Conductor: Enrico Gatti
Stage director: Andrée Ruth Shammah
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
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ACADEMY CONCERT
Concerto Verdiano “Il Trovatore”
G.Verdi Retirement home for musicians Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
with Elisabetta & Paolo Arca’, Gabriele Albertini (Mayor of Milano) Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
Teatro Filodrammatici, Milano
Conversano per voi: Massimo Amato, Francesco Maria Colombo, Leyla Gencer, Marina Giaveri. Conduce: Angelo Foletto
04 July 2000 (2 Performances)
Cortile Seminario Archivcescovile, Milano
Conductor: Rizzi Brignoli
Stage director: C. Panti Liberovici
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
LA BOHEME – GIACOMO PUCCINI
12 September 2000 (6 Performances)
Conductor: Niksa Bareza
Stage director: Franco Zeffirelli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
03 October 2000
Teatro alla Scala, Milano
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
27 November 2000 (2 Performances)
Teatro Piccini, Bari
Conductor: Enrico Gatti
Stage director: Andrée Ruth Shammah
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
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Teatro alla Scala, Milano
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
“I Vespril Sicilianni”
06 September 2001 (7 performances)
Teatro all Scala, Milano
Orchestras of La Scala Academy and Toscanini Academy and As.Li.Co. Chorus
Conductor: Nicola Luisotti
Scene and Costumes: Pier Luigi Pizzi
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
LA REPUBBLICA
Scala, siamo sempre più Verdi
L' Atmosfera è giocosa e leggera: cosa insolita per Giuseppe Verdi, che non si poteva proprio definire un allegrone. La musica è fresca, cordiale: rivela in molti punti il debito a Rossini e Donizetti, ma lascia presagire anche gli sviluppi futuri dello stile del "Cigno di Busseto", il bel fraseggio, la corposità del suono. L' ambientazione è provinciale e, anche se la vicenda si svolge in Francia, è un gioco da ragazzi riconoscervi luoghi e abitudini della Padania cara a Verdi: l' edonismo, l' amore per la buona tavola, il piacere delle feste. Sono varie, insomma, le ragioni per cui la Scala ha deciso di riesumare Un giorno di regno, l' opera giovanile di Verdi che ha debuttato proprio nella sala del Piermarini il 5 settembre del 1840. E non si tratta solo di un risarcimento morale dovuto al melodramma giocoso, che alla "prima" incassò un clamoroso insuccesso, tanto da non venir più riproposto da allora nel tempio della lirica. Ci torna ora dopo 161 anni, per la ripresa dell' anno verdiano che si concluderà il 7 dicembre prossimo con l' Otello diretto da Muti. Il debutto, nel quadro di un "Progetto Giovani", è fissato per giovedì, 6 settembre: giovani sono i cantanti del doppio cast, formato in gran parte da allievi dell' Accademia di perfezionamento scaligera (la responsabile è Leyla Gencer) affiancati dagli esperti Alfonso Antoniozzi e Massimo Giordano. Giovane è l' orchestra composta da membri delle Accademie della Scala e della Fondazione Toscanini: primo nucleo di quella formazione giovanile la cui nascita è stata annunciata di recente da Muti. Giovane, ma già affermato, è il direttore Corrado Rovaris, bergamasco cresciuto alla Scala. Il coro è dell' Aslico. Ad assicurare esperienza c' è invece un regista, scenografo e costumista blasonato come Pierluigi Pizzi, che alla Scala porta l' allestimento curato per il Teatro Regio di Parma nel 1997 nell' intento di ricercare, fra le opere verdiane, le più desuete e maltrattate. «L' ho studiata - ha spiegato Pizzi - non mi è sembrata affatto male, nonostante la trama molto convenzionale di opera leggera, basata sull' equivoco, ancora lontana dal classico melodramma verdiano. Ma non è così lacunosa da giustificare l' oblio. Così ho cercato di farla apparire al meglio, creando uno spettacolo che avesse una sua ragione e necessità». Pizzi ha voluto dare un' impronta più riconoscibile all' opera (che Verdi ambienta in Francia, a Brest ai primi del '700) portandola, nello stesso periodo, in un palazzo di Parma e sottolineando il piacere e il gusto per la buona tavola propri della terra emiliana. «L' azione scenica occupa un solo giorno e il preludio sottolinea l' antefatto con le musiche di un ballo a palazzo - spiega Pizzi - Poi la scena si apre al mattino, al momento della prima colazione. Ma tutti gli altri momenti della giornata sono scanditi dal culto della tavola: l' azione si svolge anche in cucina, e la situazione si sviluppa attorno a un coro di servitori, mentre i cuochi preparano sughi e salse, o in biblioteca, dove vengono serviti salumi, o ancora a sera, nel concertato finale, mentre viene servito un consommè innaffiato col lambrusco». E gli equivoci amorosi si risolvono in serata a pranzo, attorno alla tavola imbandita, con tutti e sette i personaggi principali in scena.
La Trama due matrimoni e molte schermaglie - Melodramma giocoso in due atti col libretto di Felice Romani, l' opera è ambientata da Verdi nei pressi di Brest, in Francia, ma il regista Pierluigi Pizzi ha trasposto la vicenda a Parma. Nel castello del decaduto barone di Kelbar arriva il re di Polonia, Stanislao. Ma non è il vero sovrano (che sta combattendo i suoi nemici) bensì il cavalier Belfiore che si è prestato alla finzione. Presto si terranno due matrimoni: quello della figlia del barone (Giulietta) col tesoriere, e quello tra la marchesa del Poggio, nipote del barone, e il conte Ivrea. Sentiti i nomi degli sposi, Belfiore rimane di stucco: infatti è innamorato della Marchesa del Poggio. Ma anche Edoardo, nipote spiantato del tesoriere e amante di Giulietta, è disperato e vuole arruolarsi con Stanislao. Il maggiore ostacolo alle nozze tra Giulietta ed Edoardo è la povertà di quest' ultimo: allora il finto re decreta che il tesoriere ceda a suo nipote un castello e una rendita. La Marchesa e il finto re, frattanto, si affrontano con schermaglie. Lei crede di riconoscere il suo antico amante, ma lui insiste nella finzione. Alla fine ribadisce di essere disposta a sposare il conte Ivrea. Il finto Stanislao dichiara di dover partire subito per la Polonia. Ma arriva la lettera del vero Stanislao che chiarisce tutto e ordina lo sposalizio tra Giulietta ed Edoardo. La marchesa si riconcilia subito con Belfiore. Le due nozze si faranno, ma con due mariti diversi. Tripudio generale, con gli gli sconfitti che fanno buon viso a cattivo gioco.
LA REPUBBLICA
Giorno di Regno il gioco di Verdi infiamma la Scala
Milano - Se il 5 settembre 1840, debutto del Giorno di regno secondo cimento operistico di Giuseppe Verdi, alla Scala ci fosse stato il pubblico spensierato e plaudente dell' altra sera il "melodramma giocoso" non sarebbe finito nel dimenticatoio, né si sarebbe perpetuata con la complicità del compositore la leggenda del clamoroso fiasco intrecciato ai paralleli drammi familiari. Se però agli spettatori scaligeri il confronto verdiano con un genere (quello comico di radice rossiniandonizettiana) oramai spodestato nel favore del pubblico fosse stato proposto così, l' esito non felice della "prima" sarebbe stato del tutto giustificato. Con il Progetto Giovani la Scala ha voluto offrire, oltre un secolo e mezzo dopo, il riscatto al Giorno di regno mai più messo in cartellone: proposto nel collaudato allestimento di Pierluigi Pizzi che nacque nel 1997 al Regio di Parma (scenografia che si compone a vista con un ritmo lieve invano inseguito dalla musica: ispirata alle simmetrie architettoniche della Pilotta), diretto con spirito da Corrado Rovaris, suonato con poco brio da un' orchestra di giovani, e cantato con qualche disagio dai migliori allievi dell' Accademia di perfezionamento diretta da Leyla Gencer. Certo, senza le invidiabili abitudini degli spettatori di allora che l' ascoltarono in appendice a una stagione di altissimo profilo e ignorando il contesto artistico in cui la partitura nacque, il poco ingegnoso intreccio del Giorno di regno verseggiato dalla primadonna Felice Romani (sette libretti, quell' anno, erano suoi) possiede sufficiente alacrità narrativa. Corrado Rovaris l' ha inseguita con limpidezza, seppure eccedendo nella fiducia concessa all' orchestra uscita dai corsi di perfezionamento della Scala e della Fondazione Toscanini e non tenendo in conto la fragilità e l' inesperienza di palcoscenico di parte della compagnia. I tempi brillanti, fin troppo "strumentali" in alcune "strette", hanno dato smalto ai concertati; correggibile invece era la cura stilistica dei numeri solistici, eccessivamente seriosi e sanguigni per un' opera comica. Ma le mosse quasi ballettistiche dello spettacolo guidato dal veterano Alfonso Antoniozzi e dal florido Massimo Giordano, inciampavano frequentemente nel disagio del cantare e recitare insieme.
09 September 2001
Teatro alla Scala, Milano
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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ACADEMY CONCERT
Teatro Arcimboldi, Milano
22 June 2002
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Conductor: Roberto Rizzi Brignoli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Renata Scotto, Riccardo Muti, Leyla Gencer, Luciana Serra Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
Scotto, Muti, Gencer, Serra, Luigi Alva Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
Teatro Arcimboldi, Milano
09, 10, 11, 13, 14 September 2002
Orchestras of La Scala Academy and Toscanini Academy and As.Li.Co. Chorus
Conductor: Nicola Luisotti
Stage director: Pier’ Alli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
Teatro Carlo Felice, Genoa
15 October 2002 (5 Performances)
Conductor: Nicola Luisotti
Stage director: Pier’ Alli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]