Teatro
alla Scala
Accademy
of La Scala Theatre
2 0 0 3
ACADEMY CONCERT
Teatro degli Arcimboldi, Milano
23 February 2003
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Conductor: Giıseppe Montanari
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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Scala Accademia, Giuseppe Montanari, Leyla Gencer, Luciana Serra Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
CONCORSO ACCADEMIA
Teatro alla Scala, Milano
July 2003
UGO, CONTE DI PARIGI – GAETANO DONIZETTI
Teatro Donizetti, Bergamo
03 October 2003 (2 Performances)
Conductor: Antonio Fogliani
Stage director: Guido de Monticelli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Luigi V Sim Tokyürek mezzo-soprano
Emma Milijana Nikolic mezzo-soprano
Bianca Doina Dimitriu soprano
Adelia Carmen Giannattasio soprano
Ugo Yasu Nakajima tenore
Folco d’Angio' Christian Senn baritone
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
OPERA NEWS ARCHIVES
2002
News Links related with Accademia alla Scala and Leyla Gencer
BERGAMO - Ugo, Conte di Parigi, Teatro Donizetti, 10/5/03 > Opera ...
... This production was promoted by Leyla Gencer, long associated with Donizetti’s tragic scores, and one could hear her influence in the singing style of ...
On the Beat > Opera News > The Met Opera Guild
... Her textual sensitivity made me think that LEYLA GENCER would smile approvingly
on her efforts, and I asked her if she'd ever studied with the great Turkish ...
That's Italian? > Opera News > The Met Opera Guild
... to offer the most consistent results) and a proliferation of master classes by veteran
singers such as Bergonzi, Magda Olivero and Leyla Gencer, by conductor ...
UGO, CONTE DI PARIGI – GAETANO DONIZETTI
Teatro alla Scala, Milano
14, 20, 22 October 2003
Luigi V Sim Tokyürek mezzosoprano
Emma Milijana Nikolic mezzosoprano
Bianca Doina Dimitriu soprano
Adelia Carmen Ginnasttasio soprano
Ugo Yasu Nakajima tenore
Folco d’Angio' Christina Senn baritono
Antonino Fogliani, Marcello Iozzia, Guido de Monticelli, Angelo Sala, Anita Lamanna, Giada Palloni, Marco Filibeck, Gianni Mantovanni
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
GENCER ALLA SCALA UGO,
CONTE DI PARIGI STAGIONE 2002 – 2003
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Photo © TEATRO ALLA SCALA / ANDREA TOMANI, Milano |
LA REPUBBLICA
2003.10.04
ROBERTO IOVINO
Luciana Serra 'Con Dario mi diverto'
«Quando c' è da scatenarsi, io sono sempre disponibile. E poi con Dario Fo ci si diverte davvero. Facciamo di tutto: una bella fatica». Luciana Serra è uno dei punti di forza del cast che al Carlo Felice sta provando Il viaggio a Reims. La grande cantante genovese è impegnata nel ruolo di Madama Cortese: «C' è un tempo per ogni cosa. Due anni fa nel Comte Ory (opera, come è noto, derivata in gran parte dal Viaggio, n.d.r.) avevo vestito i panni della Contessa. Questa volta ho preferito non ripetermi, cercare un ruolo diverso. Madama Cortese, quanto a vocalità non scherza, è sempre appesa lassù in alto». In carriera ormai da molti anni, la Serra è sempre molto attenta ai personaggi affrontati, adegua intelligentemente l' evoluzione della propria voce con le esigenze dei vari ruoli: «Noi dobbiamo assecondare le mutazioni del nostro fisico. Con il trascorrere degli anni si matura e si cambia. La nostra voce si presta ad affrontare situazioni differenti e non si deve rimanere ancorati a un repertorio che potrebbe non essere più totalmente adatto. E poi cambiare è bello, dà nuovi stimoli. Anni fa ho cantato Anna Bolena. Ecco, mi piacerebbe affrontare le grandi regine donizettiane: gli acuti ci sono tutti, la voce è ben controllata, non traballa, una primadonna del genere è nelle mie corde». Da alcuni anni la Serra si dedica anche all' insegnamento: "Non do lezioni private, ma tengo master class, collaboro con la Scala insieme a Leyla Gencer. Insisto sulla importanza della dizione, sulla parola che deve arrivare al pubblico e che spesso i giovani trascurano. Insisto sulla tecnica che deve essere naturale, non costruita, se si vuole durare nel tempo. Enzo Dara ha sempre la stessa voce, meravigliosa. Canta in avanti, la voce corre, arriva. Tanti si perdono per strada perché hanno una impostazione che sul momento paga, ma alla lunga li rovina".
LA REPUBBLICA
2003.10.11
I cadetti della Scala nel giallo d' amore firmato Donizetti
Dopo il battesimo a Bergamo approda martedì agli Arcimboldi l' opera Ugo, conte di Parigi di Donizetti: quarto titolo, in sei anni di vita, dell' Accademia d' Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala, dopo un Puccini (La Bohème), un Paisiello (la Nina pazza per amore) e due Verdi degli "anni di galera" (Un giorno di regno e l' Oberto conte di San Bonifacio). Stavolta la scuola scaligera propone una ricognizione nel solco della "Donizetti Renessaince" che il laboratorio di giovani, coordinato per la parte vocale da Leyla Gencer, ha realizzato ripescando una tragedia lirica del primo Romanticismo, mai più rappresentata in epoca moderna. Il debutto si tenne proprio alla Scala nel 1832, con gravi problemi di censura dovuti al doppio regicidio narrato nell' originale (la tragedia Blanche d' Aquitaine di Bis) tanto che il librettista Romani ritirò la firma prima del debutto. Ma nonostante la buona accoglienza dovuta anche ad un cast eccelso - cantavano fra l' altro Giuditta Pasta, Giulia Grisi e Domenico Donzelli - l' Ugo, conte di Parigi si perse per strada, travolto dai titoli maggiori. Giovane è l' impronta artistica del cast, oltre che del regista Guido de Monticelli e del 27enne direttore Antonino Fogliani, con le scene degli allievi del corso per scenografi (coordinato da Angelo Sala) che si ispirano palesemente all' originale di Alessandro Sanquirico: solo con un' ambientazione più moderna, fra vaghe citazioni di de Chirico e un teatro leggero fatto di gesti, movimenti ed effetti di luce. Uno sforzo che gli allievi hanno compiuto riprendendo le tecniche di "scenografia dipinta", a stretto contatto con i giovani tecnici di palcoscenico, i disegnatori di costumi, gli orchestrali e i cantanti. «Ogni anno sono 400 i nuovi talenti che sforna l' Accademia - spiega Leyla Gencer - sulla scia della gloriosa bottega dei 'Cadetti della Scala' voluta da Toscanini negli anni Cinquanta. Una piccola 'Scala dentro la Scala' con il compito di rilanciare le opere trascurate». Proprio come questo dramma donizettiano ambientato alla corte medievale dei Carolingi, fra due sorelle (Bianca e Adelia) che si contendono l' amore per lo stesso uomo, il reggente Ugo. Il finale è tragico: Bianca, moglie del re Luigi V (il cui amore per Ugo non è corrisposto) si uccide. «Storia di onore e di gelosia, di amore e di veleno», la definisce Lorenzo Arruga, che ha curato la consulenza musicale. Arcimboldi, martedì ore 20, repliche il 20, 22, 24 ottobre, 5/55 euro, tel.02.72003744.
CORRIERE DELLA SERA
2003.10.11
2 0 0 4
ACADEMY CONCERT
Casa Verdi, Milano
2004
Concert by the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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Gencer received a Verdi Medal |
LA SERVA PADRONA – GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
Palazzo Reale, Milano
03 February 2004 (3 Performances)
Roberto Negri (piano) and String Ensemble
Stage director, scene and costumes: Marisa Flach
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
CONCORSO ACCADEMIA
Teatro alla Scala, Milano
June 2004
PARISINA – GAETANO DONIZETTI
Teatro Donizetti, Bergamo
01 October 2004 (2 Performances)
Conductor: Tiziano Severini
Stage director: Massimo Gasparon
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
LA REPUBBLICA
2004.10.01
La Parisina messa in scena dai giovani
I cantanti, l' orchestra, il coro, ma anche i maestri collaboratori, gli scenografi, i costumisti e gli assistenti registi sono tutti giovani allievi dell' Accademia d' Arti e Mestieri dello Spettacolo della Scala. L' occasione per dimostrare con quanto impegno hanno studiato e si sono perfezionati nelle varie discipline è l' allestimento della Parisina di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Donizetti di Bergamo stasera e dopodomani pomeriggio. Lo spettacolo, che si avvale della direzione di Tiziano Severini e della regia di Massimo Gasparon, è il secondo frutto della convenzione che l' Accademia scaligera e il teatro bergamasco hanno firmato lo scorso anno per la produzione congiunta di opere del grande compositore e che ha già portato alla realizzazione di Ugo, Conte di Parigi. è stata Leyla Gencer, grande soprano donizettiano e oggi direttore artistico dell' Accademia di canto scaligera, a scegliere gli interpreti del melodramma ambientato alla corte degli Este che racconta una storia di amore e intrighi politici ed è proposto nella revisione critica di Maria Chiara Bertieri. Parisina è la greca Eleni Ioannidu, in alternanza con Irina Lungu, 24enne, già scritturata per la Sancta Susanna che andrà in scena alla Scala nella prossima stagione. Nel ruolo di Azzo canta il georgiano George Oniani, in quello di Ernesto si alternano Luciano Batinic e Christian Senn Vasquez. «Parisina è un' opera per giovani - spiega la Gencer - fresca, poetica, romantica, adatta ad un' Accademia come la nostra. Un' opera molto difficile, che i ragazzi affrontano con un' eccellente preparazione. Per ora facciamo solo due recite, ma speriamo di poterla portare anche alla Scala». Bergamo, Teatro Donizetti, stasera alle 20.30, dopodomani alle 15.30. Info: 035.4160602-3.
LA REPUBBLICA
2004.10.03
ANGELO FOLETTO
Una Parisina diligente e generosa
Chi ha visitato il Castello Estense a Ferrara sa dove
passarono le ultime ore, lunedì 21 maggio 1425, i 19enni Ugo e Parisina: in una
cella buia, con un ingresso alto poco più di un metro. Nulla a che vedere con
lo sfarzo e gli ingombranti strascichi, poco adatti alla gestualità impacciata
dei protagonisti, del bello spettacolo di Massimo Gasparon, luminosa lettura
della donizettiana Parisina, titolo d' esordio dell' ultima stagione in sede al
Teatro Donizetti (chiuderà per restauri e le attività si trasferiscono in un
Palatenda). La rara opera, frutto del lavoro dell' Accademia arti e mestieri
dello spettacolo della Scala ? ma a Milano non si vedrà, né è inclusa nelle
produzioni del Circuito Lirico Lombardo, anzi: i due avvii di stagione,
venerdì, sono stati scortesemente fatti coincidere ? ha offerto l' ennesima
partitura importante d' autore. La lugubre vicenda ferrarese tradotta in versi
dal Romani, in musica acquista un passo tragico ma lieve. Le finezze della
scrittura vocale e i timidi sperimentalismi di quella armonico-orchestrale non
intaccano la linea drammatica preromantica. Anche i gesti estremi sono
sublimati nel canto; al massimo c' è l' urlo che dopo i tentativi falliti
("singhiozzi", in spartito) riconsegna Parisina a Ugo nella morte.
Come accade spesso in Donizetti, Parisina è un' opera bellissima e imperfetta:
quindi molto difficile. La preparazione stilistica e la generosità degli
allievi di Leyla Gencer, diligenti seppure non in grado di reggere fino in
fondo (in una selezione, e in forma di concerto, Eleni Joannidou, Vincenzo
Taormina, George Ontani e Luciano Batinic avrebbero figurato meglio) e l'
esperienza di Tiziano Severini alle prese con un' orchestra recalcitrante, non
hanno comunque sprecato l' occasione. Bergamo, teatro Donizetti, oggi ore
15.30.
TURQUERIE & ENCHANTMENT
Palazzo Reale, Milano
23 November 2004
Within the exhibition La Scala and the Orient she programmed the concerts of the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala on the theme Turquerie and Enchantments and Fears of the Far East.
UGO, CONTE DI PARIGI – GAETANO DONIZETTI
Teatro Massimo Bellini, Catania
12, 14, 15, 16, 18, 19, 21 December 2004
Conductor: F.M. Carminati
Stage director: Guido de Monticelli
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Opere Prodotte dalla Attivita Didactica e di Direttore Artistico [La Scala Accademie]
OPERA MAGAZINE
2005 June
Catania. The 2004 season at the Teatro Massimo Bellini ended with a rarity never seen here before, Donizetti's Ugo, Conte di Parigi. Felice Romani's libretto tells the tangled story of the love of two sisters for the same man (the character who gives his name to the opera), resulting in the suicide of one, Bianca, and a happy ending for the other, Adelia, with whom Ugo is in love. This was a co-production between the Bellini and the Accademia della Scala, and was first seen in 2003 in Bergamo before going on to the Teatro degli Arcimboldi in Milan. The young members of the international cast all came from the Accademia della Scala, directed by Leyla Gencer, and their singing was the best aspect of the production. The demanding part of Bianca was sung with sure technique and fine expressivity by the Russian soprano Irina Lungu. Carmen Giannattasio sang Adelia with a full-bodied sound, although her voice tended to harden on occasion. The Korean Kim Ki Hyun sang the role of Ugo with a robust tone and clear diction, while the Turkish contralto Sim Tokyurek (Louis V) displayed a powerful voice that was not always technically in order. Pulling all the musical threads together was the conductor Fabrizio M. Carminati, who sometimes brought the orchestra up too loud, but made much of the mosaic-like overture, with its Rossinian echoes, and he kept the orchestral accompaniment moving swiftly and surely. Angelo Sala's simple, monumental sets, with their effective perspectives, provided little for Guido De Monticelli's production to work with, and the characters were left to express themselves in gestures that sometimes became too emphatic.
2 0 0 5
ACADEMY CONCERT
30 January 2005
Palazzo Reale, Milano
Concert by the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala.
Vincenzo Scalera, piano
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
I giovani della Scala in Oriente
L' Accademia della Scala si trasferisce oggi a Palazzo Reale per un concerto dedicato alla "Fiaba e paure dell' Oriente lontano: da Gluck a Puccini" che chiude la mostra "La Scala e l' Oriente 1778 -2004". In scena i giovani cantanti, allievi di Leyla Gencer fra coreani (Rim Sae Kyung, Tso Hanying), europei (Kleopatra Papatheologou, Thiago Arancam) e italiani (Alessia Grimaldi, Raffaella D' Ascoli, Luciano Batini) - accompagnati al pianoforte da Vincenzo Scalera, presentano arie "esotiche" di Gluck, Paisiello (L' idol cinese), Puccini (Turandot) e Stravinskij. (ldf) Palazzo Reale, Sala delle Otto Colonne, ore 18, ingresso libero.
ACADEMY CONCERT
Casa Verdi, Milano
20 March 2005
Concert by the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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Gencer received a Verdi Medal |
ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
08 May 2005
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Conductor: Tiziani Severini
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
03 July 2005
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Conductor: Tiziano Severini
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
IL BARBIERE DI SIVIGLIA – GIOACHINO ROSSINI
Teatro alla Scala di Milano
10, 12, 14, 18, 20, 24, 25, 28, September, 13 October 2005
Conte di Almaviva Lawrance Brownlee tenore
Bartolo Elia Fabbian baritono
Rosina Natalia Gavrilan contralto
Figaro Christian Senn baritono
Basilio Deyan Rumenov Vatchkov basso
Fiorello Davide Pelissero basso
Berta Han Ying Tso soprano Ambrogio Luigi Rosatelli mimo
Un Ufficiale Luciano Batinich basso
Enrique Mazzola, Alfonso Caiani, Jean Pierre Ponnelle, Lorenza Cantini, Gianni Mantovanini, Vincenzo Crippa
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
Accademia Scala, As.Li.Co. Coro
Maestro collaboratore di sala Vincenzo Scalera
GENCER ALLA SCALA IL
BARBIERE DI SIVIGLIA STAGIONE 2004 – 2005
|
Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
UNKNOWN NWWSPAPER
2005.12.07
LA REPUBBLICA
2005.09.09
PAOLA ZONCA
Lissner fa volare l' Accademia della Scala
Lo spettacolo è "storico": il Barbiere di Siviglia di Rossini firmato da Jean-Pierre Ponnelle nel 1969 e ripreso per ben sette stagioni alla Scala, l' ultima delle quali nel 2002 agli Arcimboldi. Gli interpreti, invece, sono tutti giovani e giovanissimi: i cantanti dell' Accademia delle Arti e Mestieri (direttore artistico Leyla Gencer) guidati dal maestro Enrique Mazzola. Il palco per la nuova edizione del «Progetto Giovani» (che negli scorsi anni ha permesso la messinscena di opere di Verdi e Donizetti) è quello "nobile" del Piermarini: domani la "prima", 11 le repliche fino al 16 ottobre. Presentata oggi nella mitica Sala Gialla rinnovata (costoloni dorati neobarocchi alle pareti e al soffitto, ideati dall' architetto Riccardo Blumer, con tavoli e specchiere ereditate dalla vecchia Scala), la ripresa del Barbiere, pur messa in cartellone dalla precedente direzione, offre al sovrintendente Stéphane Lissner l' occasione per sottolineare quanto sia importante il ruolo dell' Accademia, oggi presieduta da Paolo Martelli. «è uno dei settori fondamentali della nostra attività - spiega - un luogo dove i maestri possono trasmettere il sapere ai giovani, un punto fermo per un teatro a vocazione pubblica. è la nostra risposta per il futuro dell' opera». E, dunque, proprio mentre la Scala si apre al mondo moltiplicando le collaborazioni (L' Idomeneo del 7 dicembre sarà coprodotto dall' Opéra di Parigi e dal Teatro Real di Madrid), anche per l' Accademia si annunciano scambi con altre scuole, come la Juilliard School di New York, e un legame sempre più stretto con la Scala. «Chiederemo ad alcuni direttori e registi che verranno al Piermarini di collaborare con l' Accademia, di lavorare coi giovani, e realizzeremo nuove produzioni» aggiunge Lissner. Sarà l' Arcimboldi il palcoscenico ideale dell' Accademia? «Non necessariamente - dice il sovrintendente - Non sarebbe giusto confinare i progetti destinati ai giovani all' Arcimboldi. Dipende dallo spettacolo: per Mozart e Rossini, meglio il Piermarini. Ma se si metterà in scena un' opera contemporanea, perché non farlo agli Arcimboldi?». Nel corso delle recite si alterneranno le due versioni del Barbiere, quella con la parte di Rosina affidata a un mezzosoprano e quella per soprano. «Per un' Accademia è la scelta giusta - dice Mazzola - così abbiamo dato a tanti giovani bravi la possibilità di calcare le scene». Per Lorenza Cantini, che riprende Ponnelle, «l' allestimento è molto difficile, deve funzionare come un orologio, ma è stato un' ottima palestra per i ragazzi». E Leyla Gencer conclude con un augurio: «Finora l' Accademia è stata un po' trascurata. Mi fa piacere che il sovrintendente voglia valorizzarla. Il teatro d' opera non è affatto in declino: tenerlo vivo non è difficile, soltanto bisogna volerlo fare». Da domani alla Scala. Ore 20. Biglietti da 10 a 110 euro. 02-72003744.
LA REPUBBLICA
2005.09.14
ANGELO FOLETTO
Un grande Barbiere per giovani
Quel ch' è certo è che una festa così, alla Scala, non si
vedeva da tempo. Con le persone stipate a cinque e sei nei palchi, col pubblico
vestito senza troppe cerimonie ma non sciatto, con la tangibile voglia di
divertirsi rivelata dall' accoglienza fin troppo generosa riservata all'
esecuzione generica e fallosa (nei fiati) della sinfonia. è piaciuto il
Barbiere di Siviglia del "progetto giovani", col ripasso dei numeri
rossiniani più famosi accolti nell' allestimento di Jean-Pierre Ponnelle, fonte
ancora insuperata di tutti i "Barbieri" scenici degli ultimi trent'
anni, qui rinfrescato con molta ironia, bel ritmo e qualche nuova pertinente
gag da Lorenza Cantini. è piaciuto perché si può conoscere e amare, com' è
successo negli ultimi decenni, tutto l' "altro" Rossini, ma col
Barbiere bastano due note di orchestra e di canto per rimanere soggiogati. è
piaciuto perché il lavoro dell' Accademia di canto diretta da Leyla Gencer ha dato
eccellenti risultati, portando in palcoscenico una compagnia di canto degna per
coerenza e consapevolezza tecnico-stilistica, testimoniando come la presenza
didattica e l' esperienza di Luis Alva - che proprio con ' questo' Barbiere ha
fatto il giro del mondo negli anni Sessanta-Settanta - avesse contagiato i
ragazzi. Tutti ottimi come attori, vocalmente si sono ben portati il Figaro
spigliato di Christian Senn, la Rosina spigolosa ma mordente di Natalia
Gavrilan, l' Almaviva sicuro di Lawrence Browlee e con minore autorevolezza ma
buona professionalità Elia Fabbian (Bartolo), Deyan Vatchkov (Basilio) e Hanyng
Tso (Berta) e il coro preparato da Alfonso Caiani. Più riottosa l' orchestra
dell' Accademia su cui Enrique Mazzola ha dovuto lavorare più sulla quantità e
sullo scatto ritmico che sulla qualità, con esiti discontinui ma efficacia
comica e teatrale. Teatro alla Scala, repliche fino al 16 ottobre, ore 20,
02/72003744
2 0 0 6
ACADEMY CONCERT
Casa Verdi, Milano
19 March 2006
Concert by the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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Gencer received a Verdi Medal |
ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
29 April 2006
Mozart concert performed by students of Accademia alla Scala
LA REPUBBLICA
2006.04.29
PAOLA ZONCA
Le voci del futuro alla Scala
Forse saranno i Domingo, le Devia, i Raimondi di domani. Le giovani promesse della lirica che frequentano i corsi di perfezionamento dell' Accademia della Scala sotto la guida artistica di Leyla Gencer affrontano oggi il pubblico nel "loro" teatro per il secondo dei tre concerti in programma il sabato pomeriggio, alle ore 15, nel Ridotto dei Palchi (ingresso libero). Dopo un primo appuntamento dedicato al repertorio italiano, ora al centro del recital c' è Mozart. Accompagnati al pianoforte da Richard Barker, si esibiscono sette allievi in alcune delle più belle arie e pezzi sacri composti dal divino salisburgese. In apertura si acolteranno l' Exultate jubilate e l' Alleluja, interpretate dal soprano Nino Machaidze. Poi sarà la volta delle Nozze di Figaro: dal "Porgi amor" cantato dal soprano Francesca Ruospo all' "Hai già vinto la causa" del baritono Guido Loconsolo fino a "Deh vieni non tardar" affidato al soprano Sabrina Amé. Grandi emozioni con l' aria di Donna Elvira "Ah chi mi dice mai" dal Don Giovanni, interpretata dal soprano Teresa Romano. Non mancherà Il flauto magico: due arie eseguite dal basso Carlo Malinverno e dal soprano Ye Won Joo e il famosissimo duetto "Pa-pa, Papageno, Papagena" (soprano Irina Kapanadze, baritono Guido Loconsolo). Per finire, il terzetto "Soave sia il vento" da Così fan tutte.
IL BARBIERE DI SIVIGLIA – GIACHINO ROSSINI
Teatro alla Scala, Milano
08, 09, 10, 12, 13 June 2006
Conte di Almamiva Yasu Nakajima tenore
Bartolo Elia Fabbian baritono
Rosina Natalia Gavrilan contralto
Figaro Christian Senn baritono
Basilio Deyan Rumenov Vatchkov basso
Fiorello Davide Palissero basso
Berta Raffella d'Ascoli soprano
Aambrogio Gilberto Fusi basso
Un Ufficiale Luciano Batinich basso
Walter Attanasi, Alfonso Caiani, Jean Pierre Ponnelle, Lorenza Cantini, Gianni Mantovanini, Vincenzo Crippa.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
GENCER ALLA SCALA IL BARBIERE DI SIVIGLIA STAGIONE 2005 – 2006
|
Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
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with Luciana Serra Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
ANGELO FOLETTO
Il Barbiere continua a sedurre
Cambia il luogo, la capienza della sala (sempre accogliente, seppure con l' aria di avere già bisogno di un lifting), la minore cortesia delle maschere-vigilantes: ma il "Barbiere di Siviglia dei giovani" dell' Accademia di canto scaligera diretta da Leyla Gencer continua a sedurre. A pochi mesi dal successo in Scala, lo storico allestimento (ripreso da Lorenza Cantini) e la giovane locandina sono approdate al Teatro degli Arcimboldi rinnovando entusiasmo, chiamando in pullman di appassionati un pubblico variopinto quanto deciso a riappropriarsi del capolavoro rossiniano con festosa partecipazione. Se l' impaginazione della prima serata (con Natalia Gavrilan, Elia Fabbian, Dejan Vatchev e l' ormai esperto Christian Senn) ricalcava la distribuzione di settembre, riconfermando le belle impressione registrate allora, non meno interessante per capire il lavoro approfondito e metodico compiuto dallo staff didattico dell' Accademia - con Luis Alva e Luciana Serra in prima fila- era la verifica di palcoscenico per la seconda compagnia. Per tutti (compreso il direttore Walter Attanasi, che ha ottenuto suono giusto e pulizia non ordinaria dall' orchestra dell' Accademia) valeva un' osservazione preventiva. Il II atto ha funzionato meglio:nei tempi,nella naturalezza di recitazione e di scioltezza vocale. Come il direttore era parso fin troppo compassato nella sinfonia e nelle prime scene (nonostante il pepato basso continuo di Andrea Benelli e Simone Groppo) così molti di loro (Tiberius Simu, Vincenzo Taormina, Luciano Batinic, Davide Pellissero e Guido Loconsolo, il più solido) sono partiti circospetti, intimiditi forse dall' acustica non soccorrevole ma si sono via via riscaldati mentre s' è subito distinta Alessia Grimaldi: schietta, virtuosisticamente agguerrita quanto musicalmente ancora da registrare. Teatro degli Arcimboldi, repliche lunedì e martedì, ore 20.30.
ASCANIO IN ALBA – WOLFGANG AMADEUS MOZART
Teatro alla Scala di Milano
20, 29, 31 October; 2, 4 November 2006
Premier of Ascanio in Alba by Mozart with the students of the Academy of Lyric Opera of Teatro alla Scala. At the end, celebrations with cake for 50 years of Leyla Gencer’s activity at La Scala in the Ridotto delle Gallerie. Stéphane Lissner, General Director and Artistic Director of Teatro alla Scala, made a speech and expressed his gratitude.
Venere Teresa Romano Soprano
Ascanio Ann Hallenberg Contralto
Silvia Nino Machaidze Soprano
Aceste Tiberius Simu Tenore
Fauno Won Ye Joo Soprano
Giovanni Antonini, Alfonso Caiani, Franco Ripa di Meana, Edoardo Sanchi, Carla Teti, Giuseppe di Iorio, Giorgio Mancini, Gianni Mantovanini, Vincenzo Crippa.
Scala Accademi Canto, James Vaughan, Simone Groppo, Accademia Scala, As.Li.Co. Coro, Accademia Scala.
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
GENCER ALLA SCALA ASCANIO
IN ALBA STAGIONE 2005 – 2006
|
Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
LA
REPUBBLICA
2006.10.18
PAOLA ZONCA
Scala, festa per il piccolo Mozart con Ascanio e tanti giovani
Un grande letto che vola e plana sul palco, una carrozza,
un albero della cuccagna, una statua di Venere, cambi a vista: è nel segno del divertissment,
della leggerezza, della macchineria di stampo barocco l' allestimento dell'
Ascanio in Alba, l' opera giovanile di Mozart con il libretto di Giuseppe
Parini, prodotta in collaborazione con l' Accademia d' Arti e Mestieri dello
Spettacolo del teatro, che debutta venerdì alla Scala. La regia è di Franco
Ripa di Meana, il direttore è Giovanni Antonini. Da qualche anno il teatro
inserisce in cartellone un titolo affidato a tutte le figure professionali
dell' Accademia, orchestra e cantanti compresi: per la prima volta è stato
scelto un titolo mozartiano, che viene rappresentato in contemporanea con il
discusso Don Giovanni di Peter Mussbach. "Festa teatrale" in due
atti, l' Ascanio fu composto da un Mozart quindicenne per Milano. Dopo il
successo del Mitridate, re di Ponto, Maria Teresa d' Austria commissionò
infatti al giovane compositore anche una serenata per le nozze tra l' arciduca
Ferdinando, terzo figlio dell' imperatrice e governatore della Lombardia, e
Maria Beatrice d' Este. E proprio di un matrimonio racconta l' opera: quello
tra Ascanio, figlio di Enea, e la ninfa Silvia, figure che celano continue
allusioni ai potenti di allora. «è un lavoro di occasione - spiega Ripa di
Meana - La trama è piuttosto inconsistente, la musica non ha quella varietà di
accenti cui ci ha abituato il Mozart maturo, quindi potrebbe generare una sorta
di divina noia. Noi abbiamo scelto di lavorare sui personaggi principali,
Ascanio e Silvia, e seguire il loro processo di crescita: fanciulli che si
trasformano in adulti. Le scene sono pulite, contemporanee, ma nell'
allestimento si può ritrovare l' eco del matrimonio per il quale l' opera venne
eseguita e che coinvolse Milano per dieci giorni, con corse di cavalli, sfilate
di carri allegorici, cuccagne». Secondo Antonini, fondatore dell' ensemble di
musica antica Il Giardino Armonico, «in Ascanio già si intravedono i germi del
futuro grande compositore, e la musica nel secondo atto segue la maturazione
dei personaggi, diventa più incisiva». La partitura ha subito qualche taglio,
ma alcune danze sono state conservate. I cantanti sono giovani talenti, allievi
della direttrice artistica dell' Accademia di Canto, Leyla Gencer. Nei ruoli
principali Ann Hallenberg (che interpreta Ascanio "en travesti") e
Nino Machaidze. Scala, venerdì ore 20. Biglietti da 12,50 a 60 euro. Repliche
il 29, 31 ottobre, 2, 4 novembre. Info: 02-72003744.
LA
REPUBBLICA
2006.10.22
LUIGI DI FRONZO
Il giovane Mozart è uno scherzo agile e leggero
Dopo l' arrivo in vespa di Donna Elvira nel Don Giovanni,
la Scala non esita ad elargire un altro Mozart poco incline al '700 di maniera
nell' Ascanio in Alba, l' adolescenziale festa teatrale su libretto del Parini
sfornata dai giovani dell' Accademia. C' è un letto volante che plana dal
soffitto (con tanto di fuggevole seno nudo del Fauno femminile), un albero
della cuccagna, una carrozza, maschere e montoni a richiamo della festa
imperiale di Maria Teresa d' Austria che coinvolse Milano per il debutto del
1771, poi persino un videoclip del recente restauro scaligero proiettato a
fondo scena, con tanto di pastori-coristi con elmetto bianco in testa che prendono
misure e studiano piantine. Non c' è però il gusto della provocazione gratuita
nell' allestimento del regista Franco Ripa di Meana e dello scenografo Edoardo
Sanchi, semmai una rivisitazione del classicismo con citazioni moderne, dai
parrucchini color rame che paiono sbalzati da una tela di David Hockney ai
colori accessi fra il blu e il rosso che rimandano al cinema di Peter Greenway.
è più uno scherzo, agile e leggero, sul concetto di festa teatrale, un
divertissement che fa lievitare la vicenda allegorico- pastorale di dei, grazie
e ninfe con macchinerie di stampo barocco, fra belle luci e costumi squillanti.
Un gioco che al pubblico piace, sedotto dalla qualità musicale impeccabile del
direttore Giovanni Antonini, leader incontrastato del "Giardino
Armonico" che dà lievità e trasparenza filologica alla concertazione, e
dai giovani cantanti preparati da Leyla Gencer come Nino Machadze (Silvia), Ann
Hallenberg (Ascanio), Tiberius Simu (Aceste), Teresa Romano (Venere) e la
briosa Ye Won Joo (Fauno). Teatro ala Scala, repliche 29, 31 e 2 e 4 novembre,
info: 02/72003744
2 0 0 7
ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
24 June 2007
Concerto Finale dell’Accademia di Canto
Conductor: Manlio Benzi
Accademia di Perfezionamento per Cantati Lirici del Teatro alla Scala
Accademia di Perfezionamento per Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
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with Nino Nachaidze, Francesca Ruospo Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
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with Nino Machaidze Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
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Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
COSI FAN TUTTE – WOLFGANG AMADEUS MOZART
Teatro alla Scala di Milano
02, 03, 04, 06, 08, 11, 12, 15, 19 November 2007
Fiordiligi Teresa Romano Soprano
Dorabella Francesco Ruospo Soprano
Guglielmo Fabio Capitanucci Baritono
Ferrando Leobardo Cortellazzi Tenore
Despina Nino Machaidze Soprano
Don Alfonso Elia Fabbian Baritono
Ottavio Dantone, Alfonso Caiani, Michael Hampe, Caroline Lang, Mauro Pagano, Gianni Mantovanini Vincenzo Crippa
Maestro collaboratore di sala Vincenzo Scalera
Corso di interpretazione: Leyla Gencer
GENCER ALLA SCALA COSI
FAN TUTTE STAGIONE 2006 – 2007
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Photo © TEATRO ALLA SCALA / MARCO BRESCIA, Milano |
CORRIERE DELLA SERA
2007.11.04
ANGELO FOLETTO
Quel che resta di Strehler
Omaggio al cubo, quello del Piccolo Teatro col Così fan tutte. «Uno spettacolo di Giorgio Strehler» strilla la locandina. Infatti s' è rivista la regia da lui solo impostata ma che per ragioni affettive e istituzionali oramai inestricabili "di Strehler" è diventata. E la doppia intestazione dei manifesti, Accademia Teatro alla Scala e Piccolo Teatro, sottolineava la felice collaborazione e il 60esimo compleanno. Bel programma di sala, testi densi, teneri e istruttivi, immagini fotografiche ancora cariche di luce strehleriana: tra ricordi, commozioni e presenza simboliche (come Leyla Gencer e Nina Vinchi, fianco a fianco a centro platea), il fervore mozartiano ha conquistato. Ma cosa è rimasto degli omaggi proclamati? Lo spettacolo, di per sé effervescente e sempre più sbilanciato sul piano dell' elegantissima routine comica: una stampa a cartuccia d' inchiostro oramai esaurita dell' idea originale. Il senso della ripresa-omaggio rimane, e forte, solo perché nel riallestimento di Giampaolo Corti, sia nella semplice e fluida funzionalità scenica dei figuranti sia nel mordente mimico e gestuale dettagliato dei protagonisti, si coglie il peso d' uno stile e d' una scuola di recitazione che non lascia nulla al caso. E la vicinanza tra attori, pardon cantanti, e pubblico è un brivido di verità fisica in più che il palcoscenico d' opera invidia a quello di prosa. Quanto all' Accademia della Scala, si può ribadire quanto scritto in occasione delle recite scaligere di un mese fa, perché a eccezione del direttore (il poco duttile ma espressivo e efficace Christopher Franklin) in pratica c' erano gli stessi interpreti. L' eccellente orchestra 'accademica' , per fortuna, che ha avuto ragione anche dell' infelice acustica. E Nino Machaidze, Teresa Romano, Francesca Ruospo, Christian Senn, Leonardo Cortellazzi e Elia Fabbian: cioè cinque su sei delle voci diligenti già in vetrina alla Scala. L' omaggio al cubo, forse, meritava anche qualche primizia.
2 0 0 8
ACADEMY CONCERT
Teatro alla Scala, Milano
24 February 2008
LA
REPUBBLICA
2008.02.09
Accademia della Scala giovani talenti crescono
E' una bella occasione per toccare con mano il lavoro dell'
Accademia della Scala per formare le voci liriche del futuro. Accuditi da un'
interprete di lunga esperienza come Leyla Gencer, i giovani cadetti del
belcanto si ritrovano oggi pomeriggio e domani mattina nel Ridotto del
Piermarini per sfoggiare i primi risultati, dopo mesi di duro lavoro. Il
programma ingloba stralci di liederistica tedesca e le grandi arie del
repertorio melodrammatico di Rossini, Verdi, Leoncavallo, Poulenc, Strauss e
Musorgsky. Tredici i giovani interpreti di varie nazionalità. In programma
anche scambi con altre accademie: il 5 aprile con la Royal Opera House di
Londra, il 17 maggio con l' Atelier Lyrique dell' Opéra di Parigi. (l.d.f.)
Scala, Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini, oggi alle 16 e domenica alle 12,
ingresso libero
2 0 1 5
BACHTRACK
2015.06.12
Teatro alla Scala's celebratory Academy evening by Courtney Smith
It was a rare night at Teatro alla Scala with no hit-and-run romances bled in fire-and-ice betrayals, nor melodramatic outbursts punctuated by swords. Instead, the bright-eyed graduates of Teatro alla Scala's Academy took to the stage for a private concert and diploma ceremony on Sunday night.
The storied gatekeeper of the city's finest cultural export was seeded in 1813 as the Imperial Regia Accademia di Ballo, and later annexed into various satellites until 1997, when its present-day manifestation was established by La Scala’s then-music director, Riccardo Muti.
Its current 1,200, under-30 students – overseen by president Alexander Pereira and director Luisa Vinci – traverse two-year programs (eight years for steely ballerinas) in music, dance, backstage/workshops or management. Prospective singers, dancers, machinists, mechanics, stagehands, set designers, seamstresses, makeup artists, wig designers and hairstylists cut teeth on 30 professional and preparatory courses.
On Sunday night, Italian soprano and Academy teacher Luciana Serra came to cheer the young graduates among friends, family and faculty. Her Academy collaboration began two decades ago when close friend Leyla Gencer (its inaugural artistic director) came calling.
"'Luciana, you must come! The Academy needs you!'," said Serra, sweetly-affecting Gencer's voice. "So, we started this beautiful journey together, I did technique and she did interpretation."
"Students who come to the academy are already formed,” she continued. “I’m not trying to change their technique – I want to improve, polish and perfect it. I'm respectful of my singers, especially my students, because being a student is tough! I went through the same journey and learned from my teacher, a baritone, how to be organized, precise and professional. The best teacher doesn't just focus on the voice, but on how everything works together – grace, composure, gesture and behavior.”
Serra's teaching style is deliberate. "I'm demanding but respectful. Often when students sing for teachers, they fear to make mistakes, so they close themselves up. I tell them, 'Don't worry – what comes will come. Help me understand your intentions and what you want to do, and if it's wrong, we'll adjust it.' That's all there is to it!"
She cites impatience as students’ biggest obstacle. "La voglia di correre," she says. Literally, the desire to run. Figuratively, impatience while pacing oneself. "Students need time to develop – and unfortunately, time is rarely present today – but if you don't study properly, you create a grand confusion with your repertoire. My teacher had a good example: he called it la stella filante. A shooting star. When you're young, you can shoot up very high, very quickly, but it risks a quick burn-out."
Between lessons, technical and interpretive skills are honed under vocal and musical foundations through masterclasses. Past guests have included Luis Alva, Teresa Berganza, Mirella Freni, Christa Ludwig, Leo Nucci, Renata Scotto and Shirley Verrett.
Also present to rally students was Italian baritone Renato Bruson. "I knew that I always wanted to stay in the environment of singers," he said on his Academy association. "So, when the Academy asked me to collaborate, I gladly accepted because I could transmit 53 years of an international career to young students."
He considers Academy students as ambassadors, and teaches interpretation through tough love. "Anyone can sing well in a classroom, but to sing well onstage and transmit an emotion to the audience is a completely different thing – and it's the most important thing – because you're interpreting a character who has to live within you, which you then have to transmit to the audience. If you can't do that, there's really no point."
His best advice to students? "Studiare sempre! Always study. Especially the music. If you're singing a historical character, study every single thing that exists on their personality – how they lived, how they slept, how they ate, how they wept."
Such stellar advice has helped bring former Academy graduates to international stages such as Carmen Giannattasio, Anja Kampe, Irina Lungu, Nino Machaidze, Pretty Yende, Nino Surguladze, Massimo Cavalletti and Giuseppe Filianoti.
The latest batch of graduates hope to follow in their footsteps. After Pereira handed-out diplomas, Milanese maestro Stefano Ranzani rocketed the young Academy Orchestra into a fearless Rossini La gazza ladra overture. Academy instrumentalists rack 700 performance hours split in two years between symphony, opera, ballet, an annual tournée, and an "Academy Project" performance with Academy singers – the 2014-15 season hosts a Ponnelle Il barbiere di Siviglia with Leo Nucci’s Figaro, and five free concerts in the theater's gilded Toscanini foyer.
In radiant voice, the six graduates were joined by six in medias res undergrads in unbashful color palettes – from lips to gowns, from bow ties to cummerbunds – such as the oxblood tuxedo accents of exuberant baritone Giovanni Romeo, who flashed megawatt charisma and voracious confidence for a spirited "Se ho da dirla" from Rossini's Il turco in Italia.
Mezzo Aya Wakizono mastered a bell-bright top for a tremendously flexible "Tanti affetti in tal momento" from Rossini's La donna del lago; Tenor Edoardo Milletti's "Povero Ernesto!" from Donizetti's Don Pasquale was a graceful, emotive triumph, and it came as no surprise that the tenore di grazia noted Alfredo Kraus and Juan Diego Flórez as idols. Elegant tenor powerhouse Azer Rza-Zade gave a brilliantly-burnished "Ah, la paterna mano" from Verdi's Macbeth; Bass Davide Giangregorio combined muscled weight with bel canto grace in "Accusata di furto" from La gazza ladra; and mezzo Lilly Jørstad stunned with "Nobles seigneurs, salut!" from Meyerbeer's Les Huguenots.
Among the 2015 graduates, baritone Petro Ostapenko gave an introspective, respectful “Ah, per sempre io ti perdei” from Bellini's I puritani; baritone Kwanghyun Kim's "Per me giunto...Io morrò" from Verdi's Don Carlo mastered great temperament and sustainment; soprano Fatma Said's "Nel villaggio d'Edgar" from Puccini's Edgar blossomed under supple, delicate phrasing; and the well-oiled, disciplined tenor Sehoon Moon's "Che gelida manina" from Puccini's La bohème transmitted pure joy over thriving top notes.
Post-concert in the gold-leaf foyer, soprano Sofia Mchedlishvili (who knocked-out lithe, bel canto tricks for "Je suis Titania la blonde" from Thomas' Mignon) said that she was looking forward to a Queen of the Night role debut at Verona’s Teatro Filarmonico this summer. Her best piece of advice from Academy days? "Singers need to be true to themselves, and always believe in themselves."
At her side was fellow graduate, soprano Chiara Isotton, who’d earlier sung an incisive, velvety "Pace, pace mio Dio!" from Verdi's La forza del destino. While wrapping up Alisa in Donizetti's Lucia di Lammermoor at La Scala, she’s working on a couple of top secret projects ("finger crossed!" she beamed). Her most valuable lesson from the Academy? "Technique is important, but I believe if we're able to make our audience feel the emotion, we've done our job. Metterci cuore e anima. Give it all you've got, with all your heart and soul."
https://bachtrack.com/de_DE/la-scala-academy-luciana-serra-june-2015