Romanzo vero di una Primadonna
BOOK
PRESENTATION
Nel ridotto dei palchi del Teatro alla Scala la presentazione del libro di Franca Cella “LEYLA GENCER romanzo vero di una primadonna”. CGS Edizioni Venezia 1985, p. 546.
Al tavolo, con l’artista festeggiata, Franca Cella autrice, Massimo Bogianckino, Carlo Maria Badini Sovrintendente del Teatro alla Scala. Relatore Massimo Bogianckino, dal settembre ’85 Sindaco di Firenze, incarico per cui ha lasciato la carica di direttore generale del Théatre National de l’Opéra de Paris, dopo esser stato direttore artistico all’Opera di Roma, Accademia di Santa Cecilia, Festival di Spoleto, Comunale di Firenze, Scala (Sovrintendente). In pratica molte prime importanti di Leyla sono legate a teatri diretti da lui, che perciò scherzava-con impareggiabile eleganza, sulle sue Regine, come ricorda un messaggio riportato nel libro. Il flash dalla presentazione è tratto dal girato Rai, trasmesso come documentazione e cortesemente concesso allora. Sono frammenti di discorso, manca l’Intervento di Badini, è documentato il clima d’onore e affetto per l’artista, e il pubblico delle grandi occasioni tra cui spiccano in primo piano Wally Toscanini, Giulietta Simionato e personalità del mondo musicale e culturale. Anch’io volevo onorare Leyla Gencer in modo speciale. Il libro è frutto di testimonianza viva e continua (dal ‘57), di amicizia e frequentazione (dal ‘68-‘69), di anni di lavoro per ricerca di documenti, ambienti, immagini e per analisi delle interpretazioni, approfondite sui nastri anche con Rodolfo Celletti. Cercavo un metodo storico-filologico allora poco praticato nel genere biografia di interpreti, e una doppia visione di spettatrice in teatro e osservatrice della persona nella vita quotidiana, negli ambienti, relazioni, pensieri, e nell’organizzazione studio-lavoro che la coinvolge. Persona -personaggio anche nella vita. Dall’infanzia in un oriente ancora fiabesco alla conquista epica dei grandi teatri e successi, all’attività in palcoscenico ormai conclusa, ma aperta ai concerti e al rapporto di docente appena iniziato. Con entusiasmo, e fiducia dell’editore Bruno Tosi, ho riempito allora 546 pagine. Franca Cella esprime gratitudine alla Rai e resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a titolo divulgativo.
BOOK PRESENTATION
A far gli onori di casa all’illustre ospite il
maestro Bruno Amaducci (primo intervento), responsabile dei programmi musicali
della RadioTv Svizzera italiana e della stagione concerti di Lugano. Atteso e
avvincente l’intervento del maestro Gianandrea Gavazzeni che rievoca il lungo
arco di collaborazioni con “la Leyla” e ne traccia il profilo artistico e la
personalità con precisione analitica e anche con civetteria di riferimenti
gustosi. Attorno a lei, Sultana sorridente ed emozionata, l’editore Bruno Tosi,
l’autrice, l’omaggio di due giovani cantanti Martha Colalillo e Vittorio De
Grossi. Musicisti amici aggiungono riflessioni (Alfredo Mandelli) e sorridente
panoramica (Lorenzo Arruga) dell’accumulo di documenti e stesura del libro che
ha invaso per mesi la casa di Franca Cella, sua moglie, e sua. Ma ne valeva la
pena! La collaborazione artistica, l’avventura delle riscoperte di cui ha
parlato Gavazzeni era un approccio folgorante, dava a chi stava in teatro
l’attesa delle opere, di qualcosa che può ancora accadere. Perché la totalità
di vivere la situazione, il destino del personaggio che ha Leyla Gencer è
qualcosa che non esiste, così, se non nell’intesa assoluta col direttore, col
Maestro. E’ un documento forse unico, recuperato da una cassetta VHS, ripresa
di Teleticino TLT, che richiesi e mi fu data allora con premurosa cortesia.
Video e audio si sono visibilmente alterati col tempo e me ne scuso. Franca
Cella resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la
riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a
titolo divulgativo.