La stagione lirica
“Werther” di Massenet
Lo spartilo del Werther e dei 1882; la prima rappresentazione del quel l'opera avvenne. medesimo anno, al Teatro Imperiale di Vienna. Sono passati sessantatré anni da allora. In quel tempo la Francia acclamava compo sitori come Thomas, Gou nod, Saint-Saens, Bizet esi formavano talenti nuovi, co me quello del giovane De bussy il quale, delle malise e talors morbide delicatezze di Massenet doveva riecheg giare, nella sua primissima maniera, non pochi accenti. Werther, che venne otto anni dopo la Manos, consi derata il capolavoro del mae stro francese, avvinse il pubgini, ormai civilissime, anzi decantate, del romantici: smo ottocentesco culminanti in quelle famose strofe di Ossian che, anche nel rife rimento al falso bardo cosi amato das ini contempora nei, sembrano evocare dai Camps Elisi le ombre di Shelley e di Foscolo, per non dire quella, già onnipresente mell'opera, di Goethe.
Di Massenet è stato detto che generalmente, sapeva centrare un solo personaggio Manon nello spar blico il quale ravvisò in queito omonimo, Werther (e st'opera le estreme propag forse anche Carlotta nel Werther. In realtà il Teatro Massenet è un Teatro di scarso rilievo dramma tieo, e le opere migliori di lui hanno un carattere pre valentemente liries: ma so no intrise di una cosi ma liesa sensualità espressa in forme casi strumentali e vocalmente seducenti, da giustificare enorme altra zione che esercitarono sui pubblici della fine del se cele. Gracile e corrotta. defini un musicologo la mu sia di Jules Massenet; e forse fu giudizio un po troppo duro. La sua mu sica-serisse Debussy è scossa da fremiti, slane, strette che vorrebbero eter narsi. Le armonie vi samigliano a braccia, le melodie a muche; è una musica in cui ci si china sulla fronte delle donne per sapere che cosa vi sta dentro.
Appunto. Era quanto pla ceva alla gente, allora an che Puccini si diede a scra tare le donne per sapere com'erano fatte dentro Drammi come quelli della cortigiana Maneno della virtuosa Carlotta, spesa fe dele di un uomo e tuttavia Innamorata di un altro, con tenevano in sé, forse, quel lievito un poco torbide che Jules Massenet. uomo di mondo e bon vivant, era l'artista più adatto ad espri mere. Dietro le opere di Massenet noi, oggi, vediamo ciò che i contemporanel non vedevano quel loro mondo che è finito. Ed ecco perché Massenet piace ad una ge nerazione che è passata at traverso al ferro e al fuoco, anche in materia di espe rienza artistica.
E dunque riascoltiamo questo maestro che appar tenne alla grande famiglia dei sensuali malinconici: una famiglia illustre, tra la fine dell'Otto e princi pio del Novecento, se tra i sui membri, oltre allo stesso Debussy the imboc eo risolutamente la strada dell'impressionismo, si pos sono contare scrittori come Proust e D'Annunzio, pittori come Claude Monet e Fon tanesi. Ad essa appartenne. sia pure in medo brutale e germanicamente squillante. anche Riccardo Strauss. Ria- scoltiamo Massenet con Tam mirazione che merita: per ché fa musicista vero, an che se di fiato breve, e maestro d'una forma epe. per essere scontata, en manca di una sua postuma seduzione [G. G. S.]
Massenet e il “Werther”
Stagione Lirica della Radiotelevisione Italiana
Per molto tempo c'è stato il vezzo di chiamare Massenet un operista facile, superficiale, unica meste melodico, femminile, Guido Maria Gatti o defini il creatore di opere in eui si specchiava e definiva la Terza Repubblica francese. facile borghese, fem minile e frivola, antieroica Non aveva egli messa in mu sica, nel 1897, la Sapho di Daudet, amatrice moderna, quella di toute la lyre? Anche quando Massenet af frontó temi storici o millo gici te, nelle sue ventidue opere, ne affronté parecchi, da quel David Rizio che scrisse come Prix de Rome a forma di cantata, al ene de Bazan, alla Marie-Madeleine, al mistero Era, al Roi de Lahore, alla celebre Erodiode, ultima opera Panurge, Cleopatre et Ama dis che lasciò incompiuta egli non avrebbe rispecchia to the anime femminili, te- mi amorosi, sfondi che re stano invincibilmente francesi, borghesi, ottocente schi, anche sotto, paluda menti storici, simboliei, per fino religiosi, che lasciano vedere la loro impalcatura liric-veristica perfino sotto vaghe influenze wagneriane (Massenet adottò illet motiv anche nel Werther, nella Manon) e humper dinckiane (Cendrillon del 1899)
E da ripudiarsi interamente questa interpretario ne di Massenet, in questa nostra epoca di rivendica zioni, di revisioni, di rilet ture Certamente no Non bisogna però rimpicciolice Massenet. C'è caso che egli un giorno, nell'aridità ope ristica e cerebrale di oggi. si veda grandeggiare co me Puerini nel gusto del pubblico (che non lo ha mai abbandonato e nell'opinio ne di critici onesti. Una vol ta si diceva che Puccini de rivava da Massenet, che ne aveva sabito l'influenza E certo che oggi Puccini mo stra più vigore di Massenet, discepolo del facile. The mas, più sapienza coloristica e orchestrale, maggior ade guamento a inflasi impres sionistici fine secolo. Ma egli. oltre ad essere un genuino maestro nel senso in cu Tintendeva rottecento, era tutt'altro che une spirite musicale facco, che si ada gava in dolciastre melodie e nell'accordo di settima di minuita.
Ne è prova la scelta varia, spesso contrastante e tor mento dei soggetti per le sue opere, che spaziano in tutta la gamma dei secoli e del gusto (qui vivera mente toute la lyre, non solo daudettiana), E che Massenet fosse capace di in tima forza e dimostrato dal suo Werther che, seritte nel 1892, ad assai più di un se colo dalla sconcertante ap parizione del giovane ro manzo goethiano, e ha interpretato l'anima con fe deltà e, diciamolo pare, con una certa profondita
La mania dei critici di trovare in Massenet soltanto l'elemento femminile spinge un critico illustre a chiama re femminile anche l'anima di Werther Massenet l'ha forse capito meglio, e vi ha lasciato tutta la disperazle ne filosofica dello Sturm und Drang, del romanticismo settecentesco, pur n restendolo di musica. An la musica, che, come dice Schopenhauer, anima delle cose, Tanima stessa del mondo, gli ha permes so di rendere questo dram ma una cosa parlante, uma na. patetica, la cui flosefa è accessibile anche al piccolo pubblico stipato in Joggione: merito non meschino...
Werther non è un' anima femminile e debole. E' un romantico genuino, un ra Eazzo che pensa troppo, che stringe in un solo abbraccio. pantelsticamente, amore Natura, e, non potendo giun gere al fondo delle cose e tutto abbracciare, si uccide spintovi anche dall'intreccio patetico dei casi. Quest'aura romantica esasperata Mas senet ha espressa in toni nem deleiastri ma cup o me per esempio nella langa aria di Carlotta Ti scrivo qui dalla stanzetta mia in cui echeggia un leit-motiv minaccioso e sospeso di di sperazione e di suicidio connubio incantevole e feli ce di amore e Natura espresso nella famosissima aria Ah non mi ridestar o soffio dell'april in ca sulla scena, il tenore legge i versi del poeta Ossian, ma in realta viene ricordata l'atmosfera naturalistico-romantica, gia faustiana, con cui si aprono le prime let tere del famoso romanzo. Werther è un grande mala- to, un malato d'amore, di filosofia, di spinotiana unità Il suo divino males perpetuato in Byron, nel Manfredo, in Pushkin, in Foseolo, che di Werther fere un controritratto, in tutti romantici, giù giù fino al nostre giovane Michelstaedter, che ai uerise una qua rantina d'anni fa per non poter conciliare vita e filosefa.
In quanto alla “storia” di Werther, essa delizierà sem pre malinconicamente il pub blice. Si sa che è una storia vissuta vissuta da Goethe in persona Mandato co me giovane avvocato per pratiche giuridichea Wetzlar (1772) dove aveva sede il Tribunale dell'Impe ro, Goethe vi conobbe l'ot timo Kestner, ne divenne amico, ne ebbe la ducis, ma, ahime, conobbe anche la sua fidanzata Charlotte, legata a Kestner pia dal ra cionamento che dall'amore. E famosa la scena realisti ca e presa dal vero in eus la giovane Charlotte spalma il burro sul pane dando la merenda a suoi dodiei fra tellini più piccoli di lei Ve der ciò e innamorarsene fa tutt'uno per il giovane Gee the. Il sentimento idillians divenne romanzo tormentose e cupo, si che alla fine, stre ziato fra l'amore della re gazza e la lealtà verso Ta mico, Goethe, spinto anche dalla fedele e onesta Char lotte, fece que che in amo re aveva sempre fatto: rup pe i legami, si staceò da tut to e scrisse un libro, presa o poesia non importa.
Un triste episodio del tem po rivesti di verità il nucleo psicologico vissute dai tre giovani a Wetzlar suici dio per amore del giovane Jerusalem, un episodio di cronaca, si fose con questa storia, Goethe, prenden done le spunte, serisse I do lori del giovane Werther, che ebbero enorme popola rità e furono anesso trovati sul tavolino da notte di gio vani suicidi Goethe mando una copia del libro ai gio vani sposi Kestner, ei bra vi amici compreséro e per donarono Parecchi anni dopo Geethe andò a far visita alla buona Lotte, che trovò mam mina felice con un bimbo al seno, e com'egli disse. non ne disturbo più la pe ce con tormentos ricordi Lotte Buff, maritata Kestner, mori vecchissima ed ebbe molti figli.
Goethe s'era liberato di Werther, scrivendolo ma la sua aura romantica e pe ricolosa rimase sempre nel cosiddetto olimpico come una minaccia. E quest'aura Jules Massenet ha fedel mente interpretata, e non è piccolo merito in que sto maestro, più grande di quanto non si voglia credere. [Liliana Scalero]