Un nuovo ciclo TV di «Spazio musicale», la rubrica a cura di Gino Negri, presentato da Mariolina
Cannuli
Roma, ottobre
Sono molteplici le tecniche della di vulgazione e della
educazione musicale: non sempre quelle del concerto, con gli interpreti in
frac, si rive lano le più suadenti, le più opportune. E quando gli appuntamenti
con un auto re o con un esecutore si fissano sul piccolo schermo, certe
dimension; umane, poetiche e corali, che trionferebbero probabilmente in un
comune auditorio, rischiano addirittura di scomparire. Così, per la
televisione, urgono uomini e artisti disposti a calare le sinfonie ei
melodrammi dalle altissime nicchie, dai luoghi consacrati nei seco- : che top
in discorsi, di biblioteca. impegnandosi in in contemplazioni e in analisi
estetiche, mirano r a intimidire, a morvente a tificare il sincero appassio
nat, di musica.
Direi che, nonostante le difficoltà, nei nostri pro
grammi televisivi si siano compiuti da qualche anno notevoli sforzi per arric
chire le normali stagioni del pentagramma con tra smissioni più alla mano, con
argomenti aperti, sia per la forma sia per il contenuto, alla più vasta platea.
Ne è stato ideatore e curatore il maestro Gino Negri, che annuncia i propri
incontri con la sigia di Spazio musicale. Egli evita ogni etichetta accademi ca
e parla di personaggi, di opere, di strumenti, Con chiarezza, con semplicità,
con cordialità. Fa uscire i fondamentali capitoli della storia della musica
dalle bacheche e li offre anche chi non sa necessaria mente di contrappunto, di
quarta corda, di dodeca fonia.
Per la serie che si inizia questa settimana e che si
articola in quattordici pun tate dedicate ad altrettanti soggetti è stato
scelto il titolo di Variazioni sul te La presentatrice a Dolina Cannull ! c35
ciclo si apre nel nome di Giuseppe Verdi: in program ma II Moro di Venezia,
ossia l'Orello, personaggio formidabile, annota il mae stro Negri, ma umanamen
negativo, attorno al qua le Verdi, ispirandosi con Boito alla tragedia di
Shakespeare, ha costruito un'opera ricca di di pagine indimenticabili. Qui si
of friranno ovviamente i punti salienti del melodramma con la partecipazione,
fra à altri, del baritono Aldo Protti e del soprano Ma nuela Maggini:
quest'ulti ma impegnata nella strug gente Canzone del salice, patetica storia
d'amo re sottolinea sempre i Negri - che Desdemona, mettiamo da parte i rigori accademici
In quattordici puntate (che si intitolano «Variazioni sul
tema») il programma si propone di parlare di personaggi, di opere, di strumenti
con chiarezza e semplicità. Folta la partecipazione di artisti famosi. I poemi
sinfonici ispirati alle tabacchiere e alle locomotive assoluta da sinistri
presentimenti, racconta all'amica Emilia. E un addio a Emi all amore, alla vita
A cominciare d prima trasmissione avremo dunque l'occasione di conosce re o di
rivedere alcuni protagonisti della vita artistica d’oggi.
A Milva Gino Negri ha affidato una canzone dal film Orfeo
negro. In alto, la ballerina Liliana Cosl
In ordine di tempo fra gli altri, Renata Scotto, Giulio
Fioravanti, il violinista Cesare Ferra resi, la chitarrista Linda che Negre
convinto che Calsolaro, Milva (si, per non si debba continuare a tenere
forzatamente sepa rati i due generi, leggero e classico), is Fracci, il pia
nista Mario Delli Ponti, Renato Capecchi, la Sciutti, Rolando Panerai, Peter
Maag. Liliana Cosi, il pia Sergio Cafaro, Magda Olivero, Bolchi, Grego retti
Claudio Fino, Arbasi no. Strehler, Bejart, il critico Lorenzo Arruga, Paolo Montarsole,
Mafalda Favего, Giuseppe di Stefano, Placido Domingo, la Kabaivanska e Bergonzi:
riproposti in filmati, in interviste, in colloqui, in interpretazioni, sia
sulle scene sia negli studi televisivi o nell'ambiente familiare.
Ogni settimana avremo 45 minuti di autentico spet tacolo
al di fuori dei rigori accademici. Negri stesso di voler parlare ei tempi delle
onie: preoccupato per o che gli inserti filmati una qualche azione co
reografica (pur sulle battute della Nona di Beetho ven) raggiungano i dieci
minuti!
Ma, passiamo agli argo menti su cui Negri costruirà le
variazioni in compagnia della Cannuli. Dopo l’Otello ecco la Lucia di
Lammermoor di Donizetti.
Qui l'operac a e le sue sublimi fasi melodiche inducono
maestro Negri anche al l'aneddoto, come quello sul brano «Cruda, funesta smania»;
«Si racconta che un baritono bolognese
(tale Gamberini) avesse l'abitudine di entrare in scena piuttosto sbronzo. Si
sa che in bolognese “turbato” puo anche significare “ubriaco”. Cosi, all'inizio
della Lucia (Gamberini era Lord Earico) Normanno, armigero di Enrico, gli
avvicina e gli dice - secondo il copione – “Tu sei turbato”, non l'avesse mai
detto! “Turbato a me?” Gamberini si offende e da quel momento da luogo a un
inverecondo happening, attacando di colpo quella “Cruda, funesta smenia” che
doveva intorarsi viceversa (secondo Donizetti) qualche mi nuto dopo. Successe
un finimondo.
Nella terza trasmissione si parlerà di violino, flauto,
di arpa e di chitarra. Si affronteranno scottanti problemi dei conservatori,
dove diventa sempre più faticoso con vincere i ragazzi alla disci plina degli
archi e dei fiati. Poi Gino Negri passerà al più poetico argomen to dell'Orfeo:
faranno obbligatoriamente capolino le omonime partiture di Monteverdi e di
Gluck: ma anche quelle più recenti e meno «storiche» di Milhaud. Casella
Malipiero, Strawinsky, Schipa junior, Hazon: mentre a Milva spetterà di intonare
una canzone dal film Orfeo di negro di Camus. La quinta puntata è sul poema
sinfonico, sulla musica descrittiva, a programma, con esempi da Richard Strauss
(basta il Till Eulenspiegel per constatare quanti colori, quanti sentimenti,
quanta leggenda si possa tradurre sul pentagramma), Dal musicista bavarese il
discorso si allargherà a Liszt, a Mussorgksi, a Saint- Saens, a Respighi. E - perche
no - si curioserà tra le vetuste espressioni di quei compositori che scorgevano
nelle tabacchiere gli oggetti di concrete ispirazioni, se non altro grazie a
carezzevoli carillon.
Dai profumi del tabacco Negri si sposta ai rumori e ai
fumi di una locomotiva, di quel Pacific 231 di Honegger non davvero privo di
suggestione. La carrellata di Spazio musicale continuerà sul Figaro di
Beaumarchais. Si tratta di un personaggio che meriterebbe da solo una serie di
trasmissioni per essere gustato nei chiaroscuri rossiniani e nelle tinte
mozartiane nonché negli accenti di un Paisiello alle prese con un Barbiere di
Siviglia. E partendo dalla popolare invettiva Di quella pira di Manrico (famoso
tenore ver diano) Negri si divertirà a riproporre Il Trovatore (settima
trasmissione), che precederà nel ciclo la puntata sul direttore d'orchestra,
ieri e oggi: da Beethoven, sordo, sul podio per la Nona Sinfonia, fino alle
immagini divistiche del nostri tempi, con Karajan, Maag, Prètre, Muti, Boulez
e, per concludere, con due vecchi incredibilmente giovani, ossia Verdi e Toscanini:
rivedremo il famoso direttore d'orchestra nell'inno delle Nazioni del
Bussetano. Dopo l'Otello, la Lucia, il Barbiere ecco, nei nono appuntamento, la
Tosca con la partecipazio ne (e non sarà l'unica volta in Spazio musicale) del
le marionette Colla.
Altro tema affascinante sarà la fiaba: in primissimo
piano lo Schiaccianoci di Ciaikowsky e quindi Sheherazade di Rimski-Korsakov,
Hänsel und Gretel di Humperdinck, It flauto magico di Mozart e Pierino e il
lupo di Prokofiev.
L'undicesimo argomento verterà sul regista e la musica:
cioè su questa figura di artista che si va sempre più affermando nel mondo lirico,
oscurando spesso e volentieri gli acuti delle primedonne e le intenzioni dei
direttori d'orchestra. Poi, ricordando che Wagner metteva a punto per le sue
opere sia il libretto, sia la musica, mentre molti altri (Verdi compreso)
ricorrevano ai vari Piave, Gino Negri tratterà il lirico quesito di «parole e
musica». Infine, per restare nel campo del melodramma, avremo nella tredicesima
trasmissione un confronto tra le due Manon (di Massenet e di Puccini): sono tra
le rare opere ispirate al medesimo soggetto che continuino ad avere fortuna insieme.
E' risaputo che il Barbiere di Rossini ha invece soffocato quello di Paisiello
e che l'Orello di Verdi ha avuto la meglio su quello di Rossini.
Il ciclo si concluderà con le variazioni sul tema «le
maschere». Inevitabili dunque Un ballo in maschera di Verdi, Le maschere di
Mascagni e ancora molte altre pagine similmente concepite a firma di Claude
Debussy, Prokofiev, Strawinsky, Schönberg e Leoncavallo.
Luigi Fait
La prima puntata di Maria zioni sul tema in onda Tenerdi
25 ottobre alle ore 21,43 sul Nazionale TV.