ŠVANDA DUDÁK [Schwanda]

Jeromir Weinberg (1896 - 1967)                             
Opera in two acts in Czech [Sung in Italian]
Libretto: Miloš Kareš
Premièr at Czeck National Opera – 27 April 1927
10 August 1958                                    
Auditorium RAI, Milano
 
Orchestra e Coro del RAI, Milano
Conductor: Nicola Rescigno
Chorus master: n/a
 
Schwanda SCIPIO COLOMBO baritone
Dorotka his wife LEYLA GENCER soprano [Role debut]
Babinsky a bandit ALDO BERTOCCI tenor
The Queen GERTRUDE RIBLA mezzo-soprano
The Magician MELCHIORRE LUISE bass
The Devil PAOLO MONTERSOLO bass
The Judge ADRIANO FERRARIO tenor
The Executioner MARIO CARLIN tenor
Captain of the Devil’s Guard ENZO GUAGNI tenor
A Familiar ADRIANO FERRARINO tenor
A Forester MELCHIORRE LUISE bass
 
Time & Place: Fairytale setting
 
Recording date 

RADIOCORRIERE.TV                                           

1958 August 10 - 16                                                                                             

UN'«OPERA POPOLARE» DI JAROMIR WEINBERGER
Schwanda, il suonatore di cornamusa
 
Rappresentata nel 1927 al Teatro Nazionale di Praga con grande successo, quest'opera d'ispirazione folcloristica sarà presentata dal Terzo Programma nell'interpretazione di Scipio Colombo, Leyla Gencer e Aldo Bertocci.
 
Di Weinberger compositori a par te quel Giuseppe Weinberger che pubblicò, e con fine fiuto, le ope re di Ermanno Wolf-Ferrari ve ne sono due: Carlo, nato a Vienna nel 1861, specializzato nell'operetta e nella musica per danza, e Ja romir, nato a Praga 18 gennaio 1896, l'autore di Schwanda, il suonatore di cornamusa di eul dobbiamo occuparei. Il Weinberger ha studiato col Krica, com positore di valore, e con l'Ofmeister. A ventisei anni era già professore di composizione nel Conservatorio di Ithaca, negli Stati Uniti. Oltre a scrivere partiture sinfoniche di una certa consistenza (Scherzo giocoso, Don Chisciotte e Il Natale), compose la pantomima Il ratto di Evelina (1917) e musiche varie per pianoforte violino,
Ma la sua maggiore attrattiva fu l'o pera: quattro anni dopo Schwanda (1927) scrisse La voce umana e un anno dopo la partitura dal titolo Wallen stein, su proprio libretto tratto dal dramma di Schiller, il cui battesimo avvenne all'Opera di Stato di Vienna. Altra passione del Weinberger-no- nostante la sua innata tendenza al rit mi di danza fu quella di commentare musicalmente le tragedie di Shakespeare, Scrisse, infatti, musiche per La tempesta, Racconto d'inverno, Romeo e Giulietta e Amleto, quest'ultimo riservato al Teatro degli Artisti di Mosea. Altri commenti li scrisse per il Pan di Leberge e per Gli Ussiti e Montebianco di Arnost Dvorak,
11 26 aprile 1927 i Weinberger si presentò al Teatro Nazionale Ceco di Praga con l'opera Schwanda, due atti e cinque quadri su libretto di Milos Klares. Il successo fu tale che l'opera fece il giro di cento teatri, Lo Staats- theater di Breslavia si valse per primo della traduzione tedesca di Max Brod. A questa seguirono altre sedici tradu zioni per varie nazioni.
E' stata l'arte popolare ceca a guidare la mente e la mano del composi tore, considerata la scelta, non certo casuale, del soggetto definito dallo stes so poeta opera popolare. Non è que sto l'unico caso in cui il Weinberger dimostrò le sue simpatie per il fol clore: infatti non maneò di trascrivere canzoni e danze che lo avevano parti colarmente affascinato. In Schwanda è tutto il mondo popolare che concorse alla ispirazione.
Ecco la trama. Due lanzieheneechi, alla ricerca del bandito Babinsky, bus sano alla casa di Schwanda, il famoso suonatore di cornamusa, ma sua moglie Dorotea afferma di non aver visto nessuno, Traversando il cortile, però, la donna si trova di fronte ad uno sconosciuto. Ne ha timore, ma è rincuorata dall'arrivo del marito che prende in simpatia il nuovo venuto, tanto da in vitarlo a pranzo, L'improvvisato ospi te, naturalmente, non è altro che il ri cercato Babinsky, Mentre Dorotea è intenta a servire in tavola, i bandito convince Schwanda a seguirlo, dandogli ad intendere che a un cosi geniale suonatore di cornamusa la fortuna deve arridere in ogni modo. I due fuggono lasciando Dorotea. Dopo un lungo cammino giungono alla reggia. La Regina è molto triste per questioni di cuore, ma scorgendo l'abile suonatore, si rallegra fino al punto di offrirsi a lui co me sposa. Il Mago, però, che non vuol vedere, per certi suoi segreti scopi, il sorriso sul volto della Regina, corre a chiamare Dorotea, Alla vista della mo glie di Schwanda la Regina, credendosi burlata, mette quest'ultimo sotto processo, Schwanda vorrebbe salvarsi chiedendo aiuto alla sua magica cornamusa, ma il Mago ha fatto nascondere lo stru mento nella più oscura delle cantine. Schwanda, processato condannato, chiede come ultima volontà di suonare ancora una volta la cornamusa. Allorché, dopo vari contrattempi, riesce ad aver la, giudici, armigeri e popolo sono costretti, pur non volendo, a ballare una allegra danza. Tra i due sposi torna la pace. Ma le avventure non sono finite, perché il nostro suonatore è ora tra scinato all'inferno. Qui il diavolo lo invita ad esibirsi, ma Schwanda si ri fiuta. Per vendicarsi il demonio gli fa firmare, con uno strattagemma, la vendita della sua anima. A salvare la si tuazione giunge Babinsky che palesa il desiderio di fare una partita a carte con il diavolo, ponendo per posta metà dell'inferno e la stessa anima di Schwanda. Il diavolo perde e il suonatore non manca di esprimergli la propria gratitudine suonandogli un allegro motivo che ha il potere di far sprofondare l'inferno. Nell'ultimo quadro Babinsky e Schwanda stanno per giungere alla casa del suonatore, ma il bandito si propone di tentare ancora l'amico, cercando di fargli credere che sono pas sati ben venti anni dal loro incontro e che la sua Dorotea è ormai vecchia e bisbetica. Ma Schwanda questa volta non si lascia abbindolare e finalmente riabbraccia la moglie ancora giovane e bella.
L'opera è preceduta da una lunga sinfonia e contiene alcune idee fondamentali: temi brillanti, vivaci, che si afferrano con facilità. Nel primo quadro va notata la ballata di Babinsky “Di bocca in bocca va” e la canzone di Schwanda In questo verde asil Tra il primo e il secondo quadro c'è un intermezzo che predispone l'ascol tatore alla visione della scena della reggia. Qui si fa conoscenza con il tema triste della Regina, con le studiate ar monie che accompagnano la figura del Mago e con il movimento gioioso della polca, che rappresenta un raggio di sole nella melanconica, regale dimora. Segue una parte corale e quindi subentra una polonaise con partecipazio ne di voci, La brillante entrata di Schwanda e il dolce andante di Dorotea (“Spine nel pensiero”) reppresentano, nel quadro, due due momenti impor tanti. Nella à scena del processo i muta menti di tempo sono vari, improvvisi, ma la parte da sottolineare quella corale, e tipica è l'entrata della tradita Dorotea Vedi che non mi ami con tutta la scena che segue. Il secon do atto, come sappiamo, si apre con lavisione dell'inferno, musicalmente plut tosto complessa, ma efficace e con un iniziale ritmo di polca, seguito da un lungo scherzo in tempo ternario, con la partecipazione di Schwanda, del Diavolo e di Babinsky. Da segnalare, ancora, il brillante tema di fuga che vie ne svolto a lungo, Più sereno il quadro finale preceduto da un secondo intermezzo che serve di conclusione e che acquista via via un aspetto vivace e grandioso,
Il critico e storico Carlo Geiringer notò, dopo l'esecuzione dell'opera a Vienna, che i vari modi pulsanti e vivi, richiesti dalle esigenze musicali, risul tano nella partitura, assolutamente li beri da ogni voluta ricerca di originalità. E precisa: Weinberger non teme di prendere ispirazioni di vario genere, innanzi tutto da opere di suoi connazionali come Dvorak e Smetana, ma è anche vero che il senso arguto del compositore sorge genuino dalla ricchezza della strumentazione e dall'ar chitettura dell'opera. L'interesse per il lavoro, che può essere anche modesto nel primo quadro, pian piano va crescendo fino a raggiungere buone gra dazioni; ma tanto la comunicativa quanto l'immediatezza della musica sono le dominanti dell'intero lavoro, C'è stato chi ha posto quest'opera sul piano del Racconti di Hoffmann di Offenbach e della Sposa venduta di Smetana, ma si tratta di un giudizio che può essere accolto soltanto riguardo al suo attac eamento al folclore ceco. In Germania l'opera generò qualche discussione nel campo della critica che si senti in dovere di ricercare la fonte di tutte le numerose reminiscenze; ma non va di menticato che il lavoro contò centinaia e centinaia di successi e che alla partitura si interessarono sia il direttore d'orchestra Clemens Kraus, sia il fa moso regista Lothar Wallenstein. [Marie Rinaldi]

Recording Excerpts [1958.08.10]

In questo paese (Dorota, Schwanda, Choir)
Schwanda! … Aspro quel cammino... (Dorota, Mago)
Chi parla qui? (Dorota, Babinsky, Schwanda)
Iniquo al rito, infedele sei (Dorota,..)